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REGIO DECRETO-LEGGE 10 gennaio 1926, n. 16

Revoca, nei casi di indegnità politica, della concessione della cittadinanza italiana conferita ad allogeni in seguito ad opzione. (026U0016)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 30/01/1926
Regio Decreto-Legge convertito dalla L. 24 maggio 1926, n. 898 (in G.U. 07/06/1926, n. 130).
(Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 22/12/2008)
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Testo in vigore dal:  30-1-1926 al: 22-3-2001
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VITTORIO EMANUELE III

PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA
Sentito il Consiglio dei Ministri ;

Sulla

proposta del Guardasigilli Ministro Segretario di Stato per la giustizia e gli affari di culto, di concerto col Ministro per l'interno; Abbiamo decretato e decretiamo :

Art. 1

Articolo unico.

Può essere in ogni tempo revocata la concessione della cittadinanza avvenuta in seguito ad opzione a norma dei trattati di pace, quando chi acquistò la cittadinanza se ne dimostri indegno per la sua condotta politica.

La revoca è pronunciata con decreto del Prefetto, sentito l'interessato nelle sue deduzioni scritte, che dovranno essere presentate entro 15 giorni dalla contestazione delle accuse. Contro il decreto del Prefetto è ammesso il ricorso alle sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato o il ricorso in via straordinaria al Re.

Il presente decreto sarà presentato al Parlamento per la conversione in legge.

Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 10 gennaio 1926.

VITTORIO EMANUELE.

Mussolini - Rocco - Federzoni.

Visto, Il Guardasigilli: Rocco.

Registrato alla Corte dei conti, con riserva,
addì 14 gennaio 1926.

Atti del Governo, registro 214, foglio 76. - Faini.