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LEGGE 30 dicembre 1871, n. 586

Che approva la Convenzione colla Società delle ferrovie Meridionali per l'esercizio delle ferrovie Calabro-Sicule. (071U0586)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 15/01/1872 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 22/12/2008)
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Testo in vigore dal: 15-1-1872
al: 15-12-2009
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                        VITTORIO EMANUELE II 
 
           PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA' DELLA NAZIONE 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; 
 
  Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: 
 
                           Articolo unico. 
 
  E' approvata la Convenzione stipulata nel giorno  28  ottobre  1871
dai Ministri dei Lavori Pubblici e delle Finanze colla Societa' delle
strade   ferrate   Meridionali   per   l'esercizio   delle   ferrovie
Calabro-Sicule durante un quindicennio. 
 
  All'articolo 2  della  predetta  Convenzione  sara'  sostituito  il
seguente: 
 
  «Se nel corso  dei  quindici  anni  il  Governo  vendesse  la  rete
Calabro-Sicula o ne cedesse la costruzione e l'esercizio, la Societa'
dovra' rimettergli nel termine di  sei  mesi  dopo  la  promulgazione
della relativa Legge la rete stessa col personale  e  materiale  alla
medesima addetti. 
 
  Le  spese  fatte  dalla  Societa'  in  conformita'  della  presente
Convenzione saranno riconosciute e pagate a termini di essa. 
 
  Le provviste di materiali e di oggetti  di  consumo  esistenti  nei
cantieri saranno pagate a prezzo  d'estimo,  e  quelle  in  corso  di
consegna ai prezzi dei contratti.» 
 
  Ordiniamo che la presente, munita  del  sigillo  dello  Stato,  sia
inserta nella raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del  Regno
d'Italia, mandando  a  chiunque  spetti  di  osservarla  e  di  farla
osservare come Legge dello Stato. 
 
    Dato a Roma addi' 30 dicembre 1871. 
 
                          VITTORIO EMANUELE 
 
   Luogo del sigillo. V. Il Guardasigilli: De Falco. 
 
                                                      G. Devincenzi.  
                                                      Quintino Sella.