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DECRETO LEGISLATIVO 10 ottobre 2022, n. 150

Attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonchè in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari. (22G00159)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 01/11/2022
Il D.L. 31 ottobre 2022, n. 162 ha successivamente disposto che il presente provvedimento entra in vigore il 30/12/2022.
(Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 20/03/2024)
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vigente al 27/04/2024
  • Articoli
  • Modifiche al codice penale
  • 1
  • 2
  • 3
  • Modifiche al codice di procedura penale
    Capo I
    Modifiche al Libro I del codice di procedura penale
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  • Modifiche al Libro VII del codice di procedura penale
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  • 32
  • Modifiche al Libro IX del codice di procedura penale
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  • 34
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  • 37
  • Modifiche al Libro X del codice di procedura penale
  • 38
  • 39
  • Modifiche al Libro XI del codice di procedura penale
  • 40
  • Modifiche alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie
    del codice di procedura penale
  • 41
  • Disciplina organica della giustizia riparativa
    Capo I
    Principi e disposizioni generali
    Sezione I
    Definizioni, principi e obiettivi
  • 42
  • 43
  • Accesso ai programmi di giustizia riparativa
  • 44
  • 45
  • Persone minori di età
  • 46
  • Garanzie dei programmi di giustizia riparativa
    Sezione I
    Disposizioni in materia di diritti dei partecipanti
  • 47
  • 48
  • 49
  • Doveri e garanzie dei mediatori e dei partecipanti
  • 50
  • 51
  • 52
  • Programmi di giustizia riparativa
    Sezione I
    Svolgimento dei programmi di giustizia riparativa
  • 53
  • 54
  • 55
  • 56
  • Valutazione dell'autorità giudiziaria
  • 57
  • 58
  • Formazione dei mediatori esperti in programmi di giustizia riparativa e requisiti per l'esercizio dell'attività
    Sezione I
    Formazione dei mediatori esperti
  • 59
  • Requisiti per l'esercizio dell'attività
  • 60
  • Servizi per la giustizia riparativa
    Sezione I
    Coordinamento dei servizi e livelli essenziali delle prestazioni
  • 61
  • 62
  • Centri di giustizia riparativa
  • 63
  • 64
  • 65
  • 66
  • 67
  • Ulteriori interventi e modifiche alle leggi speciali
    Capo I
    Modifiche in materia di procedimento per decreto
  • 68
  • Modifiche in materia di giustizia digitale
  • 69
  • Modifiche in materia di estinzione delle contravvenzioni, di pene
    sostitutive delle pene detentive brevi e di pene pecuniarie
  • 70
  • 71
  • 72
  • 73
  • 74
  • 75
  • 76
  • 77
  • 78
  • 79
  • Modifiche in materia di spese di giustizia
  • 80
  • 81
  • Modifiche in materia di iscrizione nel ((casellario giudiziale))
  • 82
  • Modifiche in materia di giustizia riparativa in ambito minorile
  • 83
  • 84
  • Disposizioni transitorie, finali e abrogazioni
  • 85
  • 85 bis
  • 86
  • 87
  • 87 bis
  • 88
  • 88 bis
  • 88 ter
  • 89
  • 89 bis
  • 90
  • 91
  • 92
  • 93
  • 93 bis
  • 94
  • 95
  • 96
  • 97
  • 97 bis
  • 98
  • 99
  • 99 bis
Testo in vigore dal:  30-12-2022

Art. 36

Inserimento del Titolo III bis del Libro IX del codice di procedura penale
1. Dopo il Titolo III del Libro IX del codice di procedura penale è inserito il seguente:
«Titolo III-bis
Rimedi per l'esecuzione delle decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo
Art. 628-bis (Richiesta per l'eliminazione degli effetti pregiudizievoli delle decisioni adottate in violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali o dei Protocolli addizionali). - 1. Il condannato e la persona sottoposta a misura di sicurezza possono richiedere alla Corte di cassazione di revocare la sentenza penale o il decreto penale di condanna pronunciati nei loro confronti, di disporre la riapertura del procedimento o, comunque, di adottare i provvedimenti necessari per eliminare gli effetti pregiudizievoli derivanti dalla violazione accertata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, quando hanno proposto ricorso per l'accertamento di una violazione dei diritti riconosciuti dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali o dai Protocolli addizionali alla Convenzione e la Corte europea ha accolto il ricorso con decisione definitiva, oppure ha disposto la cancellazione dal ruolo del ricorso ai sensi dell'articolo 37 della Convenzione a seguito del riconoscimento unilaterale della violazione da parte dello Stato.
2. La richiesta di cui al comma 1 contiene l'indicazione specifica delle ragioni che la giustificano ed è presentata personalmente dall'interessato o, in caso di morte, da un suo congiunto, a mezzo di difensore munito di procura speciale, con ricorso depositato presso la cancelleria del giudice che ha emesso la sentenza o il decreto penale di condanna nelle forme previste dall'articolo 582, entro novanta giorni dalla data in cui è divenuta definitiva la decisione della Corte europea che ha accertato la violazione o dalla data in cui è stata emessa la decisione che ha disposto la cancellazione del ricorso dal ruolo. Unitamente alla richiesta sono depositati, con le medesime modalità, la sentenza o il decreto penale di condanna, la decisione emessa dalla Corte europea e gli eventuali ulteriori atti e documenti che giustificano la richiesta.
3. Le disposizioni del comma 2, primo periodo, si osservano a pena di inammissibilità.
4. Sulla richiesta la Corte di cassazione decide in camera di consiglio a norma dell'articolo 611. Se ne ricorrono i presupposti, la corte dispone la sospensione dell'esecuzione della pena o della misura di sicurezza ai sensi dell'articolo 635.
5. Fuori dei casi di inammissibilità, la Corte di cassazione accoglie la richiesta quando la violazione accertata dalla Corte europea, per natura e gravità, ha avuto una incidenza effettiva sulla sentenza o sul decreto penale di condanna pronunciati nei confronti del richiedente. Se non sono necessari ulteriori accertamenti di fatto o comunque risulta superfluo il rinvio, la Corte assume i provvedimenti idonei a rimuovere gli effetti pregiudizievoli derivanti dalla violazione, disponendo, ove occorra, la revoca della sentenza o del decreto penale di condanna. Altrimenti trasmette gli atti al giudice dell'esecuzione o dispone la riapertura del processo nel grado e nella fase in cui si procedeva al momento in cui si è verificata la violazione e stabilisce se e in quale parte conservano efficacia gli atti compiuti nel processo in precedenza svoltosi.
6. La prescrizione riprende il suo corso dalla pronuncia della Corte di cassazione che dispone la riapertura del processo davanti al giudice di primo grado.
7. Quando la riapertura del processo è disposta davanti alla corte di appello, fermo restando quanto previsto dall'articolo 624, si osservano le disposizioni di cui ai commi 1, 4, 5, 6 e 7 dell'articolo 344-bis e il termine di durata massima del processo decorre dal novantesimo giorno successivo alla scadenza del termine di cui all'articolo 128.
8. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando la violazione accertata dalla Corte europea riguarda il diritto dell'imputato di partecipare al processo.»;