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REGIO DECRETO 9 ottobre 1910, n. DXXIX (529)

Col quale si autorizza la costruzione e l'esercizio di una linea tramviaria urbana dalla città di Spezia alla frazione di Cadimare. (1000529R)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 22/09/1911
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vigente al 29/04/2024
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Testo in vigore dal: 22-9-1911
 
                        VITTORIO EMANUELE III 
 
           per grazia di Dio e per volonta' della Nazione 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Visto il Nostro decreto in data 3  luglio  1902,  numero  CCCLXXXIX
(parte supplementare), col quale la Societa'  italiana  di  industrie
elettriche, con  sede  in  Spezia,  fu  autorizzata  a  costruire  ed
esercitare a trazione elettrica alcune  linee  tramviarie  in  quella
citta'; 
 
  Vista la domanda della Societa' stessa  in  data  15  luglio  1909,
diretta ad ottenere l'autorizzazione  a  costruire  ed  esercitare  a
trazione elettrica un nuovo tronco di  tramvia  urbana  dalla  stessa
citta' di Spezia alla frazione di Cadimare; 
 
  Viste le leggi 27 dicembre 1896, n. 561 e 15 luglio 1909,  n.  524,
nonche' il regolamento approvato con Nostro decreto 17  giugno  1910,
n. 306; 
 
  Ritenuto che per le linee tramviarie  di  Spezia  esercitate  dalla
stessa Societa' il contributo annuo  chilometrico  per  le  spese  di
sorveglianza governativa fu gia' determinato, in  relazione  all'art.
52 del citato regolamento 17 giugno 1900,  in  L.  12  a  chilometro,
sicche' per la nuova linea puo' determinarsi nella stessa misura; 
 
  Sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici; 
 
  Sulla proposta del Nostro  ministro,  segretario  di  Stato  per  i
lavori pubblici; 
 
  Abbiamo decretato e decretiamo: 
 
                               Art. 1. 
 
  La Societa' italiana di industrie elettriche, con sede in Spezia e'
autorizzata a costruire ed esercitare a trazione elettrica una  linea
tramviaria urbana a scartamento normale dalla citta' di  Spezia  alla
frazione di Cadimare, giusta il progetto con bollo del locale ufficio
del registro portante le date del 16 luglio, 23 ottobre e 16 novembre
1909, vistato, d'ordine Nostro, dal predetto ministro  segretario  di
Stato pei lavori pubblici, nonche' sotto le prescrizioni del voto  13
marzo 1910, n. 216, del Consiglio superiore dei lavori pubblici.