stai visualizzando l'atto

REGIO DECRETO 20 dicembre 1894, n. DXCVII (597)

Che concentra nella congregazione di carità di Carpenedolo (Brescia) il locale Monte di pietà. (9400597R)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 05/02/1895
nascondi
vigente al 06/05/2024
  • Articoli
  • 1
Testo in vigore dal: 5-2-1895
 
                              UMBERTO I 
 
           PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA' DELLA NAZIONE 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Vedute  le  deliberazioni  della  congregazione   di   carita'   di
Carpenedolo (Brescia) colle quali si propone di trasformare il locale
Monte di pieta' in  favore  dell'istituto  denominato  «Ospedale  con
orfanotrofio» per il ricovero e mantenimento di due orfani; 
 
  Vedute le deliberazioni del  consiglio  comunale,  colle  quali  si
propone invece di trasformare il Monte  di  pieta'  in  un'opera  pia
elemosiniera avente per scopo l'allattamento naturale od  artificiale
dei bambini di famiglie miserabili; 
 
  Veduto il voto della giunta provinciale amministrativa di  Brescia,
favorevole a quest'ultima proposta; 
 
  Veduta la legge 17 luglio 1890; 
 
  Udito il parere del consiglio di Stato; 
 
  Sulla proposta del Nostro ministro  segretario  di  Stato  per  gli
affari dell'interno, presidente del consiglio dei ministri; 
 
  Abbiamo decretato e decretiamo: 
 
                           Articolo unico. 
 
  Il Monte di pieta' di Carpenedolo  e'  invertito  in  un'opera  pia
elemosiniera, avente per scopo l'allattamento naturale od artificiale
dei bambini di famiglie miserabili. 
 
  Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello  Stato,
sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e  dei  decreti  del
Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e  di  farlo
osservare. 
 
    Dato a Roma, addi' 20 dicembre 1894. 
 
                               UMBERTO 
 
  Registrato alla Corte dei conti addi' 12 gennaio 1895. 
 
    Reg. 197. Atti del Governo a f. 58. G. Cappiello. 
 
   Luogo del Sigillo. V. Il Guardasigilli V. Calenda. 
 
                                                           F. Crispi.