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REGIO DECRETO 11 dicembre 1892, n. DCCCCXXXVI (936)

Che concentra nella congregazione di carità di Nova (Milano) le amministrazioni delle opere pie Vismara, Marchesonio e Dugnani. (9200936R)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 26/01/1893
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vigente al 30/04/2024
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Testo in vigore dal: 26-1-1893
 
                              UMBERTO I 
 
           PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA' DELLA NAZIONE 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Vedute le  deliberazioni  della  congregazione  di  carita'  e  del
consiglio comunale di Nova (Milano) relative al concentramento  delle
seguenti istituzioni di beneficenza: 
 
    1.°   Opera   pia   Vismara,   amministrata   dalla   fabbriceria
parrocchiale avente scopo dotale; 
 
    2.° Opera pia Marchesonio, amministrata  dalla  congregazione  di
carita' di Milano avente scopo elemosiniero; 
 
    3.°  Opera  pia  Dugnani,  amministrata  dalla  congregazione  di
carita' di Milano, avente scopo dotale; 
 
  Veduto  il  voto  favorevole   al   concentramento   della   giunta
provinciale amministrativa di Milano; 
 
  Veduta la legge 17 luglio 1890, n. 6972; 
 
  Udito il parere del consiglio di Stato; 
 
  Sulla proposta del Nostro ministro  segretario  di  Stato  per  gli
affari dell'interno, presidente del consiglio dei ministri; 
 
  Abbiamo decretato e decretiamo: 
 
                           Articolo unico. 
 
  Le amministrazioni delle opere pie  Vismara,  Marchesonio,  Dugnani
sono concentrate nella congregazione di carita' di Nova. 
 
  Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello  Stato,
sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e  dei  decreti  del
Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e  di  farlo
osservare. 
 
    Dato a Roma, addi' 11 dicembre 1892. 
 
                               UMBERTO 
 
  Registrato alla Corte dei conti addi' 28 dicembre 1892. 
 
    Reg. 189. Atti del Governo a f. 189. Gaffino. 
 
  Luogo del Sigillo. V. Il Guardasigilli Bonacci. 
 
                                                         G. Giolitti.