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REGIO DECRETO 29 marzo 1863, n. 1260

Sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Alessandria, Arezzo, Bologna, Brescia, Forlì, Ravenna, Firenze, Milano, Perugia, Modena e Pavia ad assumere una nuova denominazione. (063U1260)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 14/06/1863 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010)
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Testo in vigore dal:  14-6-1863 al: 15-12-2010
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VITTORIO EMANUELE II

PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA
Sulla proposta del Nostro Ministro dell'Interno;

Viste

le deliberazioni degli infrascritti Comuni delle Provincie di Alessandria, Arezzo, Bologna, Brescia, Forlì, Ravenna, Firenze, Milano, Perugia, Modena e Pavia; Abbiamo decretato e decretiamo:

Art. 1

Articolo unico.

Sono autorizzati:

1.° Il Comune di Orsara (Provincia d'Alessandria) ad assumere la denominazione di Orsara Bormida, in conformità della deliberazione 19 gennaio 1863 di quel Consiglio comunale.

2.° Il Comune di Spigno (idem) ad assumere la denominazione di Spigno Monferrato, giusta la deliberazione 28 gennaio 1863 di quel Consiglio comunale.

3.° Il Comune di Loro (Arezzo) ad assumere la denominazione di Loro Ciuffenna, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 6 dicembre 1862.

4.° Il Comune di Monte S. Maria (idem) ad assumere la denominazione di Monte S. Maria Tiberina, giusta la deliberazione 22 dicembre 1862 di quel Consiglio generale.

5.° Il Comune di S. Giovanni (idem) ad assumere la denominazione di S. Giovanni Valdarno, giusta la deliberazione di quel Consiglio generale in data delli 7 gennaio 1863.

6.° Il Comune di Castiglione (Bologna) ad assumere la denominazione di Castiglione dei Pepoli, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 9 marzo 1863.

7.° Il Comune di Ono (Prov. di Brescia, Mandamento di Breno) ad assumere la denominazione di Ono S. Pietro, in conformità della deliberazione 8 febbraio 1863 di quel Consiglio comunale.

8.° Il Comune di Montefiore (Provincia di Forlì) ad assumere la denominazione di Montefiorito, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in data 23 dicembre 1862.

9.° Il Comune di S. Agata (Prov. di Ravenna) ad assumere la denominazione di S. Agata sul Santerno, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 19 dicembre 1862.

10.° Il Comune di Capraia (Provincia di Firenze) ad assumere la denominazione di Capraia e Limite, giusta la deliberazione di quel Consiglio generale in data delli 6 agosto 1862.

11.° Il Comune di Incisa (id.) ad assumere la denominazione di Incisa in Val d'Arno, giusta la deliberazione 23 luglio 1862 di quel Consiglio generale.

12.° Il Comune di Montelupo (id.) ad assumere la denominazione di Montelupo Fiorentino, giusta la deliberazione di quel Consiglio generale in seduta delli 10 novembre 1862.

13.° Il Comune di Montopoli (id.) ad assumere la denominazione di Montopoli in Val d'Arno, in conformità della deliberazione 19 luglio 1862 di quel Consiglio generale.

14.° Il Comune di Pellegrino (id.) ad assumere la denominazione di Pellegrino da Careggi, in conformità della deliberazione di quel Consiglio generale in seduta delli 28 luglio 1862.

15.° Il Comune di Prato (id.) ad assumere la denominazione di Prato in Toscana, in conformità della deliberazione di quel Consiglio generale in seduta delli 20 agosto 1862.

16.° Il Comune di Rignano (Provincia di Firenze) ad assumere la denominazione di Rignano sull'Arno, giusta la deliberazione 11 luglio 1862 di quel Consiglio generale.

17.° Il Comune di San Marcello (id.) ad assumere la denominazione di San Marcello Pistoiese, giusta la deliberazione di quel Consiglio generale in seduta delli 8 agosto 1862.

18.° Il Comune di Santa Croce (id.) ad assumere la denominazione di Santa Croce sull'Arno, in conformità della deliberazione 28 agosto 1862 di quel Consiglio generale.

19.° Il Comune di Serravalle (id.) ad assumere la denominazione di Serravalle Pistoiese, in conformità della deliberazione di quel Consiglio generale in data delli 9 febbraio 1863.

20.° Il Comune di Casaletto (id.) ad assumere la denominazione di Casaletto Lodigiano, giusta la deliberazione 28 gennaio 1863 di quel Consiglio comunale.

21.° Il Comune di Caselle (id. Mandamento di S. Angelo) ad assumere la denominazione di Caselle Lurani, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 8 dicembre 1862.

22.° Il Comune di Salerano (Milano) ad assumere la denominazione di Salerano sul Lambro, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 25 gennaio 1863.

23.° Il Comune di Santo Stefano (Milano Mandamento di Codogno) ad assumere la denominazione di Santo Stefano del Corno, in conformità della deliberazione 9 febbraio 1863 di quel Consiglio comunale.

24.° Il Comune di Cavenago (id. Mandamento di Vimercate) ad assumere la denominazione di Cavenago di Brianza, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 26 febbraio 1862.

25.° Il Comune di Cavenago (id. Mandamento di Borghetto) ad assumere la denominazione di Cavenago d'Adda, giusta la deliberazione 25 febbraio 1863 di quel Consiglio comunale.

26.° Il Comune di Fratta (Provincia dell'Umbria, Mandamento di Todi) ad assumere la denominazione di Fratta Todina, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 26 ottobre 1862.

27.° Il Comune di Fratta (id. Mandamento di Fratta) ad assumere la denominazione di Umbertide, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 25 gennaio 1863.

28.° Il Comune di Massa (id.) ad assumere la denominazione di Massa Martana, giusta la deliberazione 5 ottobre 1862 di quel Consiglio comunale.

29.° Il Comune di Monte Castello (id.) ad assumere la denominazione di Monte Castello di Vibio, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 23 novembre 1862.

30.° Il Comune di Belmonte (Provincia dell'Umbria) ad assumere la denominazione di Belmonte in Sabina, in conformità della deliberazione 10 settembre 1862 di quel Consiglio comunale.

31.° Il Comune di Cantalupo (id.) ad assumere la denominazione di Cantalupo in Sabina, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 23 novembre 1862.

32.° Il Comune di Cerchiara (id.) ad assumere la denominazione di Cerchiara di Sabina, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta del 1.° novembre 1862.

33.° Il Comune di Castelnuovo (id.) ad assumere la denominazione di Castelnuovo di Farfa, giusta la deliberazione 21 dicembre 1862 di quel Consiglio comunale.

34.° Il Comune di Fara (id.) ad assumere la denominazione di Fara in Sabina, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 27 luglio 1862.

35.° Il Comune di Frasso (id.) ad assumere la denominazione di Frasso Sabino, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 23 dicembre 1862.

36.° Il Comune di Longone (id.) ad assumere la denominazione di Longone di S. Salvatore Maggiore, in conformità della deliberazione 26 ottobre 1862 di quel Consiglio comunale.

37.° Il Comune di Magliano (Provincia dell'Umbria) ad assumere la denominazione di Magliano Sabina, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 2 novembre 1862.

38.° Il Comune di Monteleone (id. Mandamento di Rocca Sinibalda) ad assumere la denominazione di Monteleone Sabino, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 26 ottobre 1862.

39.° Il Comune di Monte S. Maria (id.) ad assumere la denominazione di Monte S. Maria in Sabina, giusta la deliberazione 11 dicembre 1862 di quel Consiglio comunale.

40.° Il Comune di Montopoli (id.) ad assumere la denominazione di Montopoli di Sabina, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 23 novembre 1862.

41.° Il Comune di Morro (id.) ad assumere la denominazione di Morro Reatino, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 18 novembre 1862.

42.° Il Comune di Oliveto (id.) ad assumere la denominazione di Oliveto in Sabina, in conformità della deliberazione 16 novembre 1862 di quel Consiglio comunale.

43.° Il Comune di S. Benedetto (id.) ad assumere la denominazione di Castel S. Benedetto Reatino, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 9 novembre 1862.

44.° Il Comune di S. Elia (Provincia dell'Umbria) ad assumere la denominazione, di S. Elia Rietino, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 9 novembre 1862.

45.° Il Comune di Torri (id.) ad assumere la denominazione di Torri in Sabina, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale 16 novembre 1862.

46.° Il Comune di Torricella (id.) ad assumere la denominazione di Torricella in Sabina, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data del 1.° novembre 1862.

47.° Il Comune di Calvi (id.) ad assumere la denominazione di Calvi dell'Umbria, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 19 ottobre 1862.

48.° Il Comune di Lugnano (id.) ad assumere la denominazione di Lugnano in Teverina, in conformità della deliberazione 29 p. p. luglio di quel Consiglio comunale.

49.° Il Comune di Porchiano (id.) ad assumere la denominazione di Porchiano del Monte, in conformità della deliberazione 27 luglio 1862 di quel Consiglio comunale.

50.° Il Comune di Penna (id.) ad assumere la denominazione di Penna in Teverina, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta del 16 novembre 1862.

51.° Il Comune di Campello (id.) ad assumere la denominazione di Campello sul Clitunno, giusta la deliberazione 9 novembre 1862 di quel Consiglio comunale.

52.° Il Comune di Castel S. Giovanni (Prov. dell'Umbria) ad assumere la denominazione di Castel S. Giovanni di Spoleto, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 23 novembre 1862.

53.° Il Comune di Cerreto (id.) ad assumere la denominazione di Cerreto di Spoleto, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 17 agosto 1862.

54.° Il Comune di Giano (id.) ad assumere la denominazione di Giano dell'Umbria, in conformità della deliberazione 14 gennaio 1863 di quel Consiglio comunale.

55.° Il Comune di Monteleone (id. Mandamento di Cascia) ad assumere la denominazione di Monteleone di Spoleto, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 9 novembre 1862.

56.° Il Comune di Montesanto (id.) ad assumere la denominazione di Montesanto Viezi, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 21 settembre 1862.

57.° Il Comune di S. Anatolia (id.) ad assumere la denominazione di S. Anatolia di Narco, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 9 novembre 1862.

58.° Il Comune di Vallo (id.) ad assumere la denominazione di Vallo di Nera, giusta la deliberazione 26 ottobre 1862 di quel Consiglio comunale.

59.° Il Comune di Fossato (Provincia dell'Umbria) ad assumere la denominazione di Fossato de Vico, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 20 luglio 1862.

60.° Il Comune di Nocera (id.) ad assumere la denominazione di Nocera Umbria, in conformità della deliberazione 20 luglio 1862 di quel Consiglio comunale.

61.° Il Comune di Monteleone (id. Mandamento di Ficulle) ad assumere la denominazione di Monteleone d'Orvieto, in conformità della deliberazione 22 agosto 1862 di quel Consiglio comunale.

62.° Il Comune di San Vito (id.) ad assumere la denominazione di San Vito in Monte, in conformità della deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta delli 20 luglio 1862.

63.° Il Comune di Canemorto (id.) a cambiare l'attuale denominazione in quella di Orvinio, giusta la deliberazione 29 novembre 1862 di quel Consiglio comunale.

64.° Il Comune di Pavullo (Prov. di Modena) ad assumere la denominazione di Pavullo nel Frignano, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in data delli 25 novembre 1862.

65.° Il Comune di Costa San Zenone (Prov. di Pavia) ad assumere la denominazione di Costa dè Nobili, giusta la deliberazione di quel Consiglio comunale in seduta del 1.° febbraio 1863.

66.° Il Comune di Verrua (Prov. di Pavia) ad assumere la denominazione di Verrua Siccomario, in conformità della deliberazione 3 novembre 1862 di quel Consiglio comunale.

Ordiniamo che il presente Decreto, munito del Sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato in Torino addì 29 marzo 1863.

VITTORIO EMANUELE.

Registrato alla Corte dei conti addì 11 maggio 1863
Reg.° 23 Atti del Governo a c. 86. Ayres.
Luogo del Sigillo. V. Il Guardasigilli G. PISANELLI.

U. PERUZZI.