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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 ottobre 1966, n. 1394

Riordinamento degli istituti tecnici agrari e revisione delle relative tabelle organiche.

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vigente al 27/04/2024
  • Allegati
Testo in vigore dal: 7-9-1967
                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

  Vista   la   legge  15  giugno  1931,  n.  889,  sul  riordinamento
dell'istruzione media tecnica;
  Visto  il  regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, che approva il testo
unico della legge comunale e provinciale;
  Visto il regio decreto-legge 21 settembre 1938, n. 2038, convertito
nella legge 2 giugno 1939, n. 739;
  Visto l'art. 23 della legge 28 luglio 1961, n. 831;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1961,
n.  1222,  relativo  agli orari ed ai programmi di insegnamento negli
Istituti tecnici agrari;
  Vista  la  legge  22  novembre 1961, n. 1282, sul riordinamento dei
servizi  di  vigilanza  contabile  e delle carriere del personale non
insegnante  delle  scuole  e  degli  Istituti di istruzione tecnica e
professionale e dei convitti annessi;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 settembre 1963,
n.  1759,  concernente  gli  orari e programmi d'insegnamento per gli
Istituti   tecnici   agrari   specializzati   per  la  viticoltura  e
l'enologia;
  Sulla  proposta  del  Ministro  Segretario di Stato per la pubblica
istruzione, di concerto con quelli per l'interno e per il tesoro;

                              Decreta:
                               Art. 1.

  A decorrere dal 1 ottobre 1963 sono riordinati gli Istituti tecnici
agrari autonomi:
    Bagnoregio;   Bologna;   Caltagirone;  Caltanissetta;  Cerignola;
Cividale  del  Friuli;  Codogno; Cortona-Capezzine; Cosenza; Cremona;
Eboli;   Fabriano;   Finale   Emilia;   Grosseto;   Larino;  Lavello;
Locorotondo; Lonigo; Massafra; Matera; Messina-San Placido Calonero';
Novara;  Ostuni;  Palmi;  Piedimonte  d'Alife;  Pisticci; San Severo;
Scemi; Sciacca; Vercelli.
  Dalla  stessa  data sono riordinati, altresi', gli Istituti tecnici
agrari parzialmente autonomi di:
    Alanno;   Alba;   Ascoli  Piceno;  Avellino;  Brescia;  Cagliari;
Catania;  Catanzaro;  Cesena;  Conegliano;  Imola;  Marsala;  Padova;
Pesaro; Roma; Sassari; Todi; Voghera.