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REGIO DECRETO 8 febbraio 1923, n. 339

Che estende agli impiegati di cancelleria, di ragioneria e agli inservienti addetti agli organi giudiziari delle nuove Provincie, l'assegno mensile temporaneo preveduto dall'art. 14 della legge 13 agosto 1921, n. 1080. (023U0339)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 16/03/1923 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010)
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Testo in vigore dal: 16-3-1923
al: 15-12-2010
aggiornamenti all'articolo
 
                        VITTORIO EMANUELE III 
 
           per grazia di Dio e per volonta' della Nazione 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Visto l'art. 4 della legge 26 settembre 1920, n. 1322, e l'articolo
3 della legge 19 dicembre 1920, n. 1778; 
 
  Visto il R. decreto 16 giugno 1921, n. 1017; 
 
  Visto l'art. 14 della legge 13 agosto 1921, n. 1080; 
 
  Udito il Consiglio dei ministri; 
 
  Sulla proposta del  Nostro  guardasigilli  Ministro  segretario  di
stato per la giustizia  e  gli  affari  di  culto,  di  concerto  col
Ministro delle finanze; 
 
  Abbiamo decretato e decretiamo: 
 
                           Articolo unico. 
 
  L'assegno mensile temporaneo preveduto dall'art. 14 della legge  13
agosto 1921, n. 1080, spetta, con la decorrenza ivi stabilita,  anche
agli impiegati di  cancelleria,  di  ragioneria  e  agli  inservienti
addetti agli organi giudiziari delle Nuove Provincie, gia' assimilati
con decreto Reale 16 giugno 1921, n. 1017. 
 
  Per le modalita' di liquidazione  e  pagamento  del  detto  assegno
valgono le norme del citato decreto 16 giugno 1921, 1017. 
 
  Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello  Stato,
sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e  dei  decreti  del
Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e  di  farlo
osservare. 
 
    Dato a Roma, addi' 8 febbraio 1923. 
 
                         VITTORIO EMANUELE. 
 
                                                   MUSSOLINI 
                                                   OVIGLIO 
                                                   DE STEFANI. 
 
  Visto, il guardasigilli: OVIGLIO.