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REGIO DECRETO 22 marzo 1888, n. 5337

Col quale è estesa alle rendite vincolate ad usufrutto, vitalizie ecc. la facoltà di valersi dell'amministrazione delle Poste per la riscossione delle rate semestrali liberamente esigibili. (088U5337)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 01/05/1888 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010)
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Testo in vigore dal:  1-5-1888 al: 15-12-2010
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Art. 1


UMBERTO I

per grazia di Dio e per volontà della Nazione

RE D'ITALIA

Visti i Reali decreti del 28 agosto 1878 e del 27 maggio 1880, n. 4497 e 5461 (Serie 2ª), coi quali fu data facoltà ai titolari di libretti delle Casse postali di risparmio, residenti fuori dei capi luoghi di provincia, di valersi dell'Amministrazione delle Poste, per fare riscuotere rate semestrali liberamente esigibili su certificati di rendita nominativa del Debito Pubblico (Consolidati al 5 ed al 3 %);

Essendo stata riconosciuta l'opportunità di dare qualche maggiore estensione a cotale agevolezza;

Sulla proposta dei Nostri Ministri Segretari di Stato pei Lavori Pubblici e per le Finanze, interim del Tesoro;

Abbiamo decretato e decretiamo quanto appresso:

Articolo unico. Con effetto dal 1° maggio p. v. la facoltà, accordata ai titolari di libretti delle Casse postali di risparmio coi Nostri decreti del 28 agosto 1878 e del 27 maggio 1880, n. 4497 e 5461 (Serie 2ª), di valersi dell'Amministrazione delle Poste per la riscossione di interessi liberamente esigibili su certificati di rendita nominativa del Debito pubblico (Consolidati al 5 ed al 3 per %), è estesa alle rendite vincolate ad usufrutto, vitalizio o per un tempo determinato, liberamente esigibili sulla presentazione dei relativi certificati, accompagnati, quando occorra, da attestazioni di esistenza in vita degli usufruttuari.

Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 22 marzo 1888.

UMBERTO.

G. Saracco.
A. Magliani.

Visto: il Guardasigilli: Zanardelli.