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REGIO DECRETO 21 dicembre 1876, n. 3540

Concernente i distintivi dei biglietti consorziali da lire 20 e da lire 100. (076U3540)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 19/01/1877 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 26/01/2011)
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Testo in vigore dal:  19-1-1877 al: 9-2-2011
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VITTORIO EMANUELE II

PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D'ITALIA
Visto l'art. 4 della legge 30 aprile 1874, numero 1920, (Serie 2ª), sulla circolazione cartacea durante il corso forzoso;
Visto il regolamento per la esecuzione della stessa legge, approvato col Nostro decreto 21 gennaio 1875, num. 2372, (Serie 2ª);
Visto l'art. 2 dell'altro regolamento, approvato pure con Nostro decreto 28 febbraio 1875, n. 2357 (Serie 2ª);

Sulla

proposta del Presidente del Consiglio, Ministro per le Finanze, d'accordo col Ministro d'Agricoltura Industria e Commercio, Abbiamo decretato e decretiamo:

Art. 1

Articolo unico.

I biglietti da lire venti e da lire cento, che saranno emessi dal Consorzio degli Istituti d'emissione, avranno i distintivi ed i segni caratteristici seguenti:

Biglietto da lire venti - La dimensione del biglietto, misurata sul recto ed esclusi i margini e la matrice, si stende in larghezza per millimetri 136, ed in altezza per 76 millimetri, ed il biglietto stesso è impresso a diversi colori su carta bianca filigranata.

La filigrana della carta, esaminata contro luce dal diritto del biglietto, presenta a sinistra del riguardante una testa femminile a chiaroscuro rappresentante l'Italia con corona turrita sovrapposta ad altra di lauro. A destra del riguardante la filigrana presenta una grande cifra 20 allungata, scura e lumeggiata in chiaro sulla sinistra.

Il recto del biglietto si compone di tre parti distinte, cioè, il fondo, l'ornato, ed il testo. Il fondo è di colore bruno, e consiste semplicemente in un quadrilatero curvilineo, limitato da una fascia, consistente internamente in un meandro o greca, ed esternamente in una serie di piccoli dischi bruni con fiore bianco al centro. Lo spazio, compreso entro questa fascia, è tutto occupato da circoli di diverse grandezze e da quadrati. Nei circoli si vede la cifra 20 chiara sui fondi scuri, e scura sui fondi chiari, di dimensioni diverse, secondo la diversa ampiezza dei circoli.

Nei quadrati è scritta, in linea diagonale, la parola lire, di maiuscolette chiare su fondo sottilmente lineato di scuro.

L'ornato è di colore azzurro chiaro e presenta nella sua parte centrale in alto lo stemma Reale con corona sovrapposta e circondato dal collare della SS. Annunziata. Un ramo di lauro ed uno di quercia lo tengono in mezzo, e di sotto allo scudo muovono due ornati simili fra loro, composti di fiori, foglie e tromboncini; i quali ornati si stendono ad occupare tutto il lato superiore del biglietto e scendono giù fino a metà dei lati verticali dove finiscono in punta. Sotto lo stemma Reale si scorge una riga curvilinea con le parole: Regno d'Italia con carattere a fondo lineato, accostate a destra e a sinistra da un sottilissimo ornato, che per la massima sua parte ricade sul bruno del fondo. Il centro del lato inferiore del biglietto è occupato da un cartello rettangolare contenente, distribuita in sei linee, la consueta comminatoria contro i falsari, composta di maiuscolette azzurre su fondo bianco. A destra e a sinistra di questo cartello si appoggiano sul medesimo due puttini, il primo dei quali, a sinistra del riguardante, ha presso di sé una ruota dentata e con la destra accenna la leggenda contenuta nel cartello; il secondo tiene con la sinistra un'ancora. Sul cartello indicato posa un vaso con fiori; e in vicinanza di questo si muovono a destra e a sinistra due ornati simili dello stesso genere di quelli che sono al lato superiore, i quali vanno ad occupare tutta la parte inferiore del biglietto, e risalgono fino alla metà dei lati verticali, dove finiscono in punta.

Il testo di questo biglietto è stampato in nero ed occupa soltanto la parte centrale ricoperta dal fondo. È diviso in quattro linee come appresso: Biglietto consorziale - a corso forzoso inconvertibile - vale venti lire - legge 30 aprile 1874. - La prima linea è di carattere maiuscolo romano comune; la seconda è di maiuscoletto, detto lapidario; la terza è di carattere minuscolo comune per le parole vale e lire, ma la parola venti è di grandi maiuscole romane; la quarta linea è in carattere noto col nome di ronde. Sotto il testo sono le firme dei due Delegati; cioè il Delegato del Consorzio - Dell'Ara - e il Delegato governativo - G. Mirone.

In prossimità dei quattro angoli del recto si vedono le indicazioni della serie e del numero, proprie di ciascun biglietto, stampate in duplicato e diagonalmente opposte, in cifre arabe nere, ricadenti sull' ornato azzurro. A sinistra del riguardante sta la matrice del titolo, tagliata parzialmente: su questa sono stampate in nero le parole Regno d'Italia in carattere corsivo maiuscolo, intrecciate fra loro, e che riposano su un fondo lineato e leggermente ondulato di colore bruno, come la parte centrale del biglietto.

Il verso di questo biglietto è impresso semplicemente in nero su fondo bianco. Ha nel centro un quadro, entro il quale vedesi inciso, sopra un fondo rese cupo per fittissimo intreccio di linee, un mezzo busto di donna, rappresentante l'Italia. Questa figura è rivolta alquanto verso la sinistra del riguardante, e va coperta di una lorica scollata in quadro: sulla spalla sinistra ha sovrapposto un manto. Porta i capelli sciolti e ricadenti sulle spalle. Ha la testa adorna di una corona di lauro e di querce, con altra corona turrita sovrapposta; brilla una stella sulla parte centrale anteriore di questa corona. La parola Italia si legge in rilievo sul fondo del quadro, a destra e a sinistra della figura. Questo quadro è chiuso da una fascia che si piega in quattro curve simmetriche e lascia liberi quattro spazi quasi semicircolari. In questi spazi, sopra fondo reticolato, si leggono in caratteri diversamente ornati le parole: Consorzio degli Istituti di emissione - Regno d'Italia. - La prima leggenda si vede ripetuta nei due spazi in alto ed in basso del quadro principale: la seconda negli spazi a destra e a sinistra.
Sugli angoli del quadro e sulla porzione corrispondente della fascia si sovrappongono quattro dischi con le parole venti lire bianche su fondo lineato, ripetute due volte, e circondanti un rosoncino centrale.

A destra e a sinistra del quadro descritto, si aprono due grandi ovali affatto bianchi, destinati a lasciare libera la figura e la cifra della filigrana della carta. Questi ovali sono circondati da una fascia ornata sulla quale si vedono piccole cifre 20 bianche su fondo lineato, alternate con stelle a sei punte; il tutto chiuso da ornati diversi. Questa fascia, dopo avere chiusi gli ovali indicati, si stende a inquadrare tutto il biglietto, e lascia liberi quattro spazi mistilinei, tra gli ovali stessi e gli ornati che chiudono il quadro centrale. In tutti questi quattro spazi risalta su fondo bianco la cifra 20 ornata ed ombreggiata in nero.

In vicinanza degli angoli del biglietto stanno quattro ornati simili portanti una cifra 20 bianca su fondo sottilmente lineato a raggiera. Questo fondo occupa uno spazio mistilineo, limitato da una fascia nera con sottili ornati bianchi, accostata da due cartelli rettangolari, con la parola lire in nero, risaltante sopra un fondo sottilmente reticolato. Quattro piccole rosette simili formano i quattro angoli del verso di questo biglietto. A destra del riguardante è la matrice del titolo, con ornati dello stesso genere del restante del verso.

Biglietto da lire cento. - La dimensione del biglietto, misurata sul recto, ed esclusi i margini e la matrice, si stende in larghezza per circa 178 millimetri, ed in altezza per 99 millimetri circa, ed il biglietto stesso è impresso a diversi colori su carta bianca filigranata.

La filigrana della carta esaminata contro luce dal diritto del biglietto presenta a sinistra del riguardante una testa femminile a chiaro-scuro rappresentante l'Italia con corona turrita sovrapposta ad altra dì lauro. A destra del riguardante, la filigrana presenta una grande cifra 100 allungata, scura, e lumeggiata in chiaro sulla sinistra.

Il recto del biglietto si compone di tre parti distinte, cioè il fondo, l'ornato, e il testo. Il fondo è di color rosa pallido tendente al giallo, e non occupa che la parte centrale del biglietto.
Consiste in una figura mistilinea limitata da una fascia di linee circolari intrecciate, la quale con diversi giri viene a svolgersi anche nella parte centrale della figura medesima. I quattro spazi maggiori lasciati liberi da questa fascia sono occupati dalla parola cento ripetuta in caratteri minuti su fondo bianco e chiusa in cartelline ad angoli ritondati: i tre spazi minori sono occupati da due rosette e da una losanga curvilinea a lati rientranti, accostata da quattro cifre 100 disposte in arco.

L'ornato è di color azzurro e presenta nella sua parte centrale in alto lo stemma Reale sorretto da due puttini alati. Una ghirlanda di querce e lauro legata da un nastro svolazzante si svolge sotto questo gruppo principale, al disotto del quale si leggono le parole Regno d'Italia in carattere di fantasia sottolineate da un fuso. Da questo gruppo si muove a destra e a sinistra un ornato leggiero di foglie e tromboncini che si stende fino agli angoli del biglietto dopo avere, circondate due testine, una delle quali a sinistra maschile con pileo e talari rappresentante il Commercio, l'altra a destra femminile, con pampani e grappoli rappresentante l'Abbondanza. Al centro del lato inferiore questo ornato rappresenta l'Italia seduta in atto di coronare il Commercio e la Industria; il primo rappresentato da un puttino sostenente l'ancora, l'altra figurata in un puttino simile sostenente una ruota dentata. Da questo gruppo svolgesi un ornato simile a quello del lato superiore che circonda due testine simili a quelle descritte, ma collocate in modo inverso in guisa che la testina del Commercio ricade sotto quella dell'Abbondanza e viceversa. I quattro angoli sono occupati da quattro tondi, il primo dei quali in alto a sinistra contiene una grande cifra 100 chiara, ornata e ombreggiata in azzurro sopra un fondo ornato e mandorlato.
Il secondo in alto a destra contiene in azzurro su fondo bianco le consuete comminazioni legali contro i falsari distribuite in 10 linee. Gli altri due angoli inferiormente sono occupati da due tondi simili contrariamente disposti. I lati verticali dell'ornato si compongono principalmente di due puttini alati in diversa attitudine i quali reggono al disopra della testa un cartello con le parole Cento lire chiare su fondo sottilmente lineato.

Il testo è stampato in nero ed occupa soltanto la parte ricoperta dal fondo: è diviso in quattro linee come appresso: Biglietto consorziale - a corso forzoso inconvertibile - vale cento lire - legge 30 aprile 1874. - La prima linea è di maiuscolo romano comune: la seconda è di maiuscoletto detto lapidario; la terza è di maiuscole comuni per le parple vale e lire: ma la parola cento è di lettere più grandi, di forma antiquata con filetto a destra; la quarta è di carattere lapidario. Sotto il testo figurano le firme dei due Delegati del Consorzio e del Governo. L'insieme del fondo dell'ornato e del testo sopra descritti è combinato in guisa da lasciare vuoti a destra e a sinistra due grandi spazii, nei quali ricadono la testa e la cifra della filigrana. A sinistra si vede la matrice del biglietto in lettere maiuscole corsivo intrecciate azzurre sopra un ornato dello stesso colore del fondo.

Il verso di questo biglietto è impresso in nero sopra un fondo di colore azzurrognolo. Questo fondo si compone di un grande ornato tutto composto di linee sottili ondeggianti in diverso senso le quali lasciano bianchi tre grandi ovali, due ai lati ed uno al centro, nei quali vanno a ricadere la testa e la cifra della filigrana e il medaglione centrale che sarà descritto fra poco.

Questo ornato viene rialzato da dieci risalti, sei dei quali occupano gli angoli e le parti centrali dei lati inferiore e superiore, e rimangono quasi interamente coperti dalla impressione in nero che sarà descritta in appresso: quattro poi formano quattro cartelle curvilinee destinate a contenere le indicazioni della serie e del numero del biglietto.

La impressione in nero consiste principalmente in un gran medaglione ovale centrale contenente un mezzo busto di donna rappresentante l'Italia. Questa figura è rivolta alquanto verso la sinistra del riguardante; indossa una lorica scollata in quadro, e sulla spalla sinistra he sovrapposto un manto. Ha sciolti e ricadenti sopra le spalle i capelli. Porta una corona turrita sovrapposta ad altra di lauro e quercia e sormontata da una stella. L'ovale contenente questa figura è limitato da tre fascie: la prima di queste contiene molte piccole cifre 100 alternate con piccoli ornati trilobati simili: la seconda porta scritte due volte le parole:
Consorzio degli Istituti di emissione chiare su fondo sottilmente lineato: la terza contiene una serie di ornati lineari e rosette.
Questa terza fascia esterna, dopo avere circondato il medaglione centrale, lo abbandona alle estremità dell'asse minore e va svolgendosi e descrivendo altri due ovali simili a destra e a sinistra, i quali restano del tutto bianchi per lasciare libera la testa e la cifra in filigrana. Una leggiera filza di rosettine e stelle alternate racchiude tutto l'insieme occupato dal medaglione e dai due ovali bianchi. Le fascie che circondano il medaglione centrale sono sormontate in alto ed in basso da due ornati simili, nei quali vedesi una cifra 100 in chiaro risaltante sopra un fondo di linee ondeggianti che vengono a formare come una minutissima scacchiera irregolare simmetrica. Questo fondo è limitato da una fascia ornata nella quale si legge ripetutamente scritto lire 100 in chiaro su fondo lineato sottilmente. A. destra e a sinistra son due rotondi limitati esternamente da una fascia nella quale si legge ripetuta la parola cento in lettere bianche, su fondo nero. I due ornati descritti ricadono precisamente fra le due cartelle curvilinee del fondo nelle quali sono impresse in nero e diagonalmente opposte le due indicazioni della serie e del numero del biglietto. Ai quattro angoli si vedono quattro ornati simili con base rivolta al centro del biglietto nei quali figura una gran cifra 100 bianca ombreggiata in nero che si stende sopra due dischi ornati da un intreccio di linee sottilissime, e circondato da una piccola fascia che svolgendosi a destra e a sinistra va a formare due piccole rosette attigue ai dischi medesimi. Sotto questi si vede svolgersi ed intrecciarsi altra piccola fascia che forma un ornato rettilineo ad angolo di diversa apertura.

A destra del riguardante è la matrice del titolo con ornati analoghi al restante del verso.

Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a S. Rossore, addì 21 dicembre 1876.

VITTORIO EMANUELE.

Depretis.
Majorana-Calatabiano.

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Nota redazionale
Il testo delle firme è già integrato con le correzioni apportate dall'errata-corrige pubblicata in G.U. 5/01/1877, n. 4 durante il periodo di "vacatio legis".
È possibile visualizzare il testo originario accedendo alla versione pdf della relativa Gazzetta di pubblicazione. .