stai visualizzando l'atto

REGIO DECRETO 25 gennaio 1923, n. 154

Col quale viene messa in relazione la nuova denominazione per i gradi degli ufficiali generali del Regio esercito con le disposizioni già vigenti per i Consigli di disciplina. (023U0154)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 06/02/1923 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010)
nascondi
  • Articoli
  • 1
Testo in vigore dal: 6-2-1923
al: 15-12-2010
aggiornamenti all'articolo
 
                        VITTORIO EMANUELE III 
 
           per grazia di Dio e per volonta' della Nazione 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Visto il R. decreto 27 ottobre 1922, n. 1457 circa la  composizione
dei Consigli di disciplina per gli ufficiali  del  Regio  esercito  e
della Regia marina; 
 
  Visto il R. decreto 7 gennaio 1923, n. 12 riguardante l'ordinamento
del Regio esercito; 
 
  In virtu' dei poteri conferiti al Governo del Re  con  la  legge  3
dicembre 1922, n. 1601; 
 
  Sentito il Consiglio dei ministri; 
 
  Sulla proposta del Nostro Ministro  segretario  di  Stato  per  gli
affari della guerra; 
 
  Abbiamo decretato e decretiamo: 
 
  Alle denominazioni di brigadiere generale  e  di  maggior  generale
contenute nella tabella a) annessa al predetto R. decreto 27  ottobre
1922, n.1457, sono sostituite rispettivamente quella di  generale  di
brigata (Generare medico - generale commissario)  e  di  generale  di
Divisione (Generale medico capo); ed alla  denominazione  di  tenente
generale saranno sostituite cumulativamente  quelle  di  generale  di
Corpo d'armata o generale d'armata. 
 
  Il  presente  decreto  andra'  in  vigore  il  giorno   della   sua
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Regno. 
 
  Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello  Stato,
sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e  dei  decreti  del
Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e  di  farlo
osservare. 
 
    Dato a Roma, addi' 25 gennaio 1923. 
 
                         VITTORIO EMANUELE. 
 
                                                    MUSSOLINI - DIAZ. 
 
  Visto, il guardasigilli: OVIGLIO.