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REGIO DECRETO 28 agosto 1909, n. DLV (555)

Che autorizza la Società elettrica barese a costruire ed esercitare alcune linee tranviarie in Bari. (0900555R)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 17/02/1911
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Testo in vigore dal:  17-2-1911

VITTORIO EMANUELE III

per grazia di Dio e per volontà della Nazione
RE D'ITALIA
Vista l'istanza in data 8 maggio 1908 con la quale la Società elettrica barese chiese di essere autorizzata a costruire ed esercitare, a trazione elettrica, alcune linee tramviarie nella città di Bari;
Viste le leggi 27 dicembre 1896, n. 561, e 15 luglio 1909, n. 524, ed il regolamento approvato con Nostro decreto 17 giugno 1900, n. 306;
Ritenuto che, a termini della legge 15 luglio 1909, deve essere stabilito nell'atto di autorizzazione della tramvia il contributo annuo chilometrico dovuto dalla Società concessionaria per le spese di sorveglianza governativa e che per le linee comprese nel presente decreto, tale contributo può stabilirsi in L. 15 al chilometro;
Sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;

Sulla

proposta del Nostro ministro, segretario di Stato per i lavori Pubblici; Abbiamo decretato e decretiamo:

Art. 1



La Società elettrica barese è autorizzata a costruire ed esercitare, a trazione elettrica ed a scartamento di un metro, le seguenti linee tramviarie nel territorio della città di Bari:

a) dal deposito delle carrozze, da costruirsi in contiguità dell'attuale officina elettrica della prefata Società lungo la via estramurale, le rampe del sottopassaggio alle ferrovie dello Stato, via di Giosa, via Carulli, via Cavour, via Piccinini, via Cairoli, piazza Massari, piazza Castello, via Trieste fino alla capitaneria del porto;

b) dalla stazione delle ferrovie dello Stato per via Sparano da Bari, via Piccinini, piazza Garibaldi, via Bonazzi, via Napoli fino alla stazione della tramvia a vapore Bari-Barletta;

in base al progetto portante il bollo del competente ufficio del registro in data 25 maggio - 4 settembre 1908 e vistato, d'ordine Nostro, dal ministro proponente, nonché sotto le avvertenze contenute nel voto 13 ottobre 1908 del Consiglio superiore dei lavori pubblici.