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DECRETO-LEGGE 21 settembre 2019, n. 105

Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica ((e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica)). (19G00111)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 22/09/2019
Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 18 novembre 2019, n. 133 (in G.U. 20/11/2019, n. 272).
(Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 09/10/2023)
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vigente al 12/08/2021
Testo in vigore dal: 5-8-2021
al: 21-9-2022
aggiornamenti all'articolo
 
                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
 
  Visti gli articoli 77 e 87, quinto comma, della Costituzione; 
  Considerata la straordinaria necessita'  ed  urgenza,  nell'attuale
quadro  normativo  ed  a  fronte  della  realizzazione  in  corso  di
importanti  e  strategiche  infrastrutture  tecnologiche,  anche   in
relazione a recenti attacchi alle reti di Paesi europei, di disporre,
per le finalita' di sicurezza nazionale, di  un  sistema  di  organi,
procedure e misure, che consenta una efficace  valutazione  sotto  il
profilo tecnico della sicurezza degli apparati  e  dei  prodotti,  in
linea con le piu' elevate ed aggiornate misure di sicurezza  adottate
a livello internazionale; 
  Ritenuta, altresi', la necessita' di prevedere, in coerenza con  il
predetto sistema, il raccordo  con  le  disposizioni  in  materia  di
valutazione  della  presenza  di  fattori   di   vulnerabilita'   che
potrebbero compromettere  l'integrita'  e  la  sicurezza  delle  reti
inerenti ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati
sulla  tecnologia  5G  e  dei  dati  che  vi  transitano,  ai   sensi
dell'articolo  1-bis  del  decreto-legge  15  marzo  2012,   n.   21,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56; 
  Considerata altresi' la  straordinaria  necessita'  ed  urgenza  di
disporre anche dei piu' idonei strumenti d'immediato  intervento  che
consentano di affrontare con la  massima  efficacia  e  tempestivita'
eventuali situazioni di emergenza in ambito cibernetico; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella
riunione del 19 settembre 2019; 
  Sulla proposta  del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri,  di
concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo
economico, della difesa, dell'interno, degli affari  esteri  e  della
cooperazione  internazionale,  della  giustizia,  per   la   pubblica
amministrazione   e    per    l'innovazione    tecnologica    e    la
digitalizzazione; 
 
                              E m a n a 
                     il seguente decreto-legge: 
 
                               Art. 1 
 
            Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica 
 
  1. Al fine di assicurare un  livello  elevato  di  sicurezza  delle
reti,  dei  sistemi  informativi  e  dei  servizi  informatici  delle
amministrazioni pubbliche, degli enti e degli  operatori  pubblici  e
privati aventi una sede nel  territorio  nazionale,  da  cui  dipende
l'esercizio  di  una  funzione  essenziale  dello  Stato,  ovvero  la
prestazione  di  un  servizio  essenziale  per  il  mantenimento   di
attivita' civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi
dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali,
ovvero utilizzo improprio,  possa  derivare  un  pregiudizio  per  la
sicurezza nazionale, e' istituito il perimetro di sicurezza nazionale
cibernetica. 
  2. Entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore  della  legge
di conversione del presente decreto, con decreto del  Presidente  del
Consiglio  dei  ministri,   adottato   su   proposta   del   Comitato
interministeriale per la cybersicurezza (CIC): 
    a)   sono   definiti   modalita'   e   criteri   procedurali   di
individuazione  di  amministrazioni  pubbliche,  enti   e   operatori
pubblici e privati di cui al comma 1 aventi una sede  nel  territorio
nazionale, inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e
tenuti al  rispetto  delle  misure  e  degli  obblighi  previsti  dal
presente articolo; ai fini dell' individuazione, fermo  restando  che
per gli Organismi di informazione per la sicurezza  si  applicano  le
norme previste dalla legge 3 agosto 2007, n. 124,  si  procede  sulla
base dei seguenti criteri: 
      1) il soggetto esercita una funzione  essenziale  dello  Stato,
ovvero  assicura  un  servizio  essenziale  per  il  mantenimento  di
attivita' civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi
dello Stato; 
      2) l'esercizio di  tale  funzione  o  la  prestazione  di  tale
servizio dipende da reti, sistemi informativi e servizi informatici; 
      2-bis) l'individuazione avviene sulla base di  un  criterio  di
gradualita',  tenendo  conto  dell'entita'  del  pregiudizio  per  la
sicurezza nazionale che, in relazione alle specificita'  dei  diversi
settori   di   attivita',   puo'   derivare   dal   malfunzionamento,
dall'interruzione, anche  parziali,  ovvero  dall'utilizzo  improprio
delle  reti,  dei  sistemi  informativi  e  dei  servizi  informatici
predetti; 
    ((b) sono definiti, sulla base di un'analisi del rischio e di  un
criterio di  gradualita'  che  tenga  conto  delle  specificita'  dei
diversi settori di attivita', i criteri con i quali i soggetti di cui
al comma 2-bis predispongono e aggiornano con cadenza almeno  annuale
un  elenco  delle  reti,  dei  sistemi  informativi  e  dei   servizi
informatici di cui al comma 1, di rispettiva pertinenza,  comprensivo
della relativa architettura e componentistica,  fermo  restando  che,
per le reti, i sistemi informativi e i servizi informatici  attinenti
alla gestione delle  informazioni  classificate,  si  applica  quanto
previsto dal regolamento adottato ai sensi dell'articolo 4, comma  3,
lettera l), della legge 3 agosto 2007, n.  124;  all'elaborazione  di
tali criteri provvede, adottando opportuni moduli  organizzativi,  il
Tavolo interministeriale di cui all'articolo 6 del regolamento di cui
al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio  2020,
n. 131; entro sei mesi dalla data della comunicazione,  prevista  dal
comma 2-bis, a ciascuno dei soggetti iscritti nell'elenco di  cui  al
medesimo comma, i soggetti pubblici e quelli di cui  all'articolo  29
del  codice  dell'amministrazione  digitale,  di   cui   al   decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82, nonche' quelli privati,  di  cui  al
citato comma 2-bis,  trasmettono  tali  elenchi  all'Agenzia  per  la
cybersicurezza nazionale, anche  per  le  attivita'  di  prevenzione,
preparazione e gestione di crisi cibernetiche affidate al Nucleo  per
la  cybersicurezza;  il  Dipartimento  delle  informazioni   per   la
sicurezza,  l'Agenzia  informazioni  e  sicurezza  esterna  (AISE)  e
l'Agenzia  informazioni  e   sicurezza   interna   (AISI)   ai   fini
dell'esercizio delle funzioni istituzionali previste  dagli  articoli
1, comma 3-bis, 4, 6 e  7  della  legge  n.  124  del  2007,  nonche'
l'organo del  Ministero  dell'interno  per  la  sicurezza  e  per  la
regolarita' dei servizi  di  telecomunicazione  di  cui  all'articolo
7-bis del decreto-legge 27  luglio  2005,  n.  144,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155,  accedono  a  tali
elenchi per il tramite della piattaforma digitale di cui all'articolo
9, comma 1, del regolamento di cui  al  decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri n. 131 del 2020, costituita  presso  l'Agenzia
per la cybersicurezza nazionale)). 
  2-bis. L'elencazione dei soggetti individuati ai sensi del comma 2,
lettera a), e' contenuta in  un  atto  amministrativo,  adottato  dal
Presidente del Consiglio dei ministri, su  proposta  del  CIC,  entro
trenta giorni dalla  data  di  entrata  in  vigore  del  decreto  del
Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 2. Il  predetto
atto amministrativo, per il quale e' escluso il diritto  di  accesso,
non e'  soggetto  a  pubblicazione,  fermo  restando  che  a  ciascun
soggetto  e'  data,  separatamente,   comunicazione   senza   ritardo
dell'avvenuta iscrizione nell'elenco.  L'aggiornamento  del  predetto
atto amministrativo e' effettuato con le medesime modalita' di cui al
presente comma. 
  ((2-ter. Gli elenchi dei soggetti di cui alla lettera a) del  comma
2  del  presente  articolo  sono  trasmessi  al  Dipartimento   delle
informazioni per la sicurezza, che provvede anche a favore  dell'AISE
e dell'AISI  ai  fini  dell'esercizio  delle  funzioni  istituzionali
previste dagli articoli 1, comma 3-bis, 4, 6 e 7 della legge 3 agosto
2007, n. 124)). 
  3. Entro dieci mesi dalla data di entrata in vigore della legge  di
conversione del presente decreto,  con  decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri, che disciplina altresi' i relativi termini  e
modalita' attuative, adottato su proposta del CIC: 
    a) sono definite le procedure secondo cui i soggetti  di  cui  al
comma 2-bis, notificano gli incidenti aventi impatto su reti, sistemi
informativi e servizi informatici di cui al comma 2, lettera  b),  al
Gruppo  di  intervento  per  la  sicurezza  informatica  in  caso  di
incidente   (CSIRT)   italiano,   che   inoltra    tali    notifiche,
tempestivamente, al Dipartimento delle informazioni per la  sicurezza
anche  per  le  attivita'  demandate  al  Nucleo  per  la   sicurezza
cibernetica; il Dipartimento  delle  informazioni  per  la  sicurezza
assicura la trasmissione delle notifiche  cosi'  ricevute  all'organo
del Ministero dell'interno per la  sicurezza  e  la  regolarita'  dei
servizi  di  telecomunicazione  di   cui   all'articolo   7-bis   del
decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con  modificazioni,
dalla legge 31 luglio 2005,  n.  155,  nonche'  alla  Presidenza  del
Consiglio dei ministri, se provenienti da un soggetto pubblico  o  da
un soggetto di cui all'articolo 29 del decreto  legislativo  7  marzo
2005, n.  82,  ovvero  al  Ministero  dello  sviluppo  economico,  se
effettuate da un soggetto privato; ((11)) 
    b) sono stabilite misure volte a  garantire  elevati  livelli  di
sicurezza  delle  reti,  dei  sistemi  informativi  e   dei   servizi
informatici di cui al  comma  2,  lettera  b),  tenendo  conto  degli
standard definiti a livello  internazionale  e  dell'Unione  europea,
relative: 
      1) alla struttura organizzativa preposta  alla  gestione  della
sicurezza; 
      1-bis) alle politiche di sicurezza e alla gestione del rischio; 
      2) alla mitigazione e gestione  degli  incidenti  e  alla  loro
prevenzione, anche attraverso interventi su apparati o  prodotti  che
risultino gravemente inadeguati sul piano della sicurezza; 
      3) alla protezione fisica e logica e dei dati; 
      4) all'integrita' delle reti e dei sistemi informativi; 
      5) alla gestione operativa, ivi  compresa  la  continuita'  del
servizio; 
      6) al monitoraggio, test e controllo; 
      7) alla formazione e consapevolezza; 
      8) all'affidamento di forniture di beni, sistemi e  servizi  di
information  and  communication  technology  (ICT),  anche   mediante
definizione di caratteristiche e requisiti di carattere generale,  di
standard e di eventuali limiti. 
  4. All'elaborazione delle misure di cui al  comma  3,  lettera  b),
provvedono, secondo gli ambiti di competenza delineati  dal  presente
decreto, il Ministero dello sviluppo economico e  la  Presidenza  del
Consiglio dei ministri, d'intesa con il Ministero  della  difesa,  il
Ministero dell'interno, il Ministero dell'economia e delle finanze  e
il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. ((11)) 
  4-bis. Gli schemi dei decreti di cui ai commi 2 e 3 sono  trasmessi
alla  Camera  dei  deputati  e  al  Senato   della   Repubblica   per
l'espressione del parere delle  Commissioni  parlamentari  competenti
per materia, che si pronunciano nel termine di trenta giorni, decorso
il quale il decreto puo' essere comunque adottato. I medesimi  schemi
sono altresi' trasmessi al Comitato  parlamentare  per  la  sicurezza
della Repubblica. 
  4-ter. L'atto amministrativo  di  cui  al  comma  2-bis  e  i  suoi
aggiornamenti sono trasmessi, entro dieci  giorni  dall'adozione,  al
Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. 
  5. Per l'aggiornamento di quanto previsto dai  decreti  di  cui  ai
commi 2 e 3 si procede secondo le medesime modalita' di cui ai  commi
2, 3, 4 e 4-bis con cadenza almeno biennale. 
  6. Con regolamento, adottato ai sensi dell'articolo  17,  comma  1,
della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro dieci mesi  dalla  data  di
entrata in vigore della legge di conversione  del  presente  decreto,
sono disciplinati le procedure, le modalita' e i termini con cui: 
    a) i soggetti di cui al comma  2-bis,  che  intendano  procedere,
anche per il tramite delle centrali di committenza  alle  quali  essi
sono tenuti a fare ricorso ai sensi dell'articolo 1, comma 512, della
legge 28 dicembre 2015, n. 208, all'affidamento di forniture di beni,
sistemi e servizi ICT destinati a essere impiegati  sulle  reti,  sui
sistemi informativi e per l'espletamento dei servizi  informatici  di
cui al comma 2, lettera b),  appartenenti  a  categorie  individuate,
sulla base di criteri di natura tecnica, con decreto  del  Presidente
del Consiglio dei ministri, da adottare entro dieci mesi  dalla  data
di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto,
ne danno comunicazione al  Centro  di  valutazione  e  certificazione
nazionale  (CVCN),  istituito  presso  il  Ministero  dello  sviluppo
economico;  la  comunicazione  comprende  anche  la  valutazione  del
rischio associato all'oggetto della  fornitura,  anche  in  relazione
all'ambito  di  impiego.  L'obbligo  di  comunicazione  di  cui  alla
presente lettera  e'  efficace  a  decorrere  dal  trentesimo  giorno
successivo  alla  pubblicazione  nella   Gazzetta   Ufficiale   della
Repubblica italiana del decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri che, sentita  l'Agenzia  per  la  cybersicurezza  nazionale,
attesta l'operativita' del CVCN e comunque dal 30 giugno 2022.  Entro
quarantacinque   giorni   dalla   ricezione   della    comunicazione,
prorogabili  di  quindici  giorni,  una  sola  volta,  in   caso   di
particolare  complessita',  il   CVCN   puo'   effettuare   verifiche
preliminari ed imporre condizioni e test di hardware  e  software  da
compiere anche in collaborazione con  i  soggetti  di  cui  al  comma
2-bis, secondo un approccio gradualmente crescente nelle verifiche di
sicurezza. Decorso il termine di cui al precedente periodo senza  che
il CVCN si sia  pronunciato,  i  soggetti  che  hanno  effettuato  la
comunicazione possono proseguire nella procedura di  affidamento.  In
caso di imposizione di condizioni e test di hardware  e  software,  i
relativi bandi di gara e contratti sono integrati  con  clausole  che
condizionano, sospensivamente ovvero risolutivamente, il contratto al
rispetto delle condizioni e all'esito favorevole  dei  test  disposti
dal CVCN. I test devono  essere  conclusi  nel  termine  di  sessanta
giorni. Decorso il termine di cui al precedente periodo,  i  soggetti
che  hanno  effettuato  la  comunicazione  possono  proseguire  nella
procedura  di  affidamento.  In  relazione  alla  specificita'  delle
forniture di beni, sistemi  e  servizi  ICT  da  impiegare  su  reti,
sistemi informativi e servizi informatici del Ministero  dell'interno
e del Ministero della difesa,  individuati  ai  sensi  del  comma  2,
lettera b), i predetti Ministeri, nell'ambito delle risorse  umane  e
finanziarie disponibili  a  legislazione  vigente  e  senza  nuovi  o
maggiori oneri a carico  della  finanza  pubblica,  in  coerenza  con
quanto previsto dal  presente  decreto,  possono  procedere,  con  le
medesime  modalita'  e  i  medesimi  termini  previsti  dai   periodi
precedenti,  attraverso  la  comunicazione  ai   propri   Centri   di
valutazione accreditati per le attivita' di cui al presente  decreto,
ai sensi del comma 7, lettera b), che  impiegano  le  metodologie  di
verifica e di test definite dal CVCN. Per tali casi i predetti Centri
informano il CVCN con le  modalita'  stabilite  con  il  decreto  del
Presidente del Consiglio dei ministri, di cui al comma 7, lettera b).
Non sono oggetto di comunicazione gli affidamenti delle forniture  di
beni,  sistemi  e  servizi  ICT  destinate  alle  reti,  ai   sistemi
informativi  e  ai  servizi  informatici  per  lo  svolgimento  delle
attivita' di prevenzione, accertamento e repressione dei  reati  e  i
casi di deroga stabiliti dal medesimo regolamento con  riguardo  alle
forniture  di  beni,  sistemi  e  servizi  ICT  per  le   quali   sia
indispensabile procedere in sede estera, fermo restando, in  entrambi
i casi, l'utilizzo di beni, sistemi e servizi ICT conformi ai livelli
di sicurezza di cui al comma 3, lettera b), salvo  motivate  esigenze
connesse agli specifici impieghi cui essi sono destinati; (11) 
    b) i soggetti individuati quali  fornitori  di  beni,  sistemi  e
servizi destinati alle reti, ai  sistemi  informativi  e  ai  servizi
informatici di cui al comma 2, lettera  b),  assicurano  al  CVCN  e,
limitatamente agli ambiti  di  specifica  competenza,  ai  Centri  di
valutazione operanti presso i Ministeri dell'interno e della  difesa,
di cui alla lettera a) del presente comma, la propria  collaborazione
per l'effettuazione delle attivita' di test di cui  alla  lettera  a)
del presente comma,  sostenendone  gli  oneri;  il  CVCN  segnala  la
mancata collaborazione al Ministero dello sviluppo economico, in caso
di fornitura destinata a soggetti  privati,  o  alla  Presidenza  del
Consiglio dei ministri, in caso di  fornitura  destinata  a  soggetti
pubblici ovvero a quelli di cui all'articolo 29 del codice di cui  al
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82; sono inoltrate altresi' alla
Presidenza del Consiglio dei ministri le  analoghe  segnalazioni  dei
Centri di valutazione dei Ministeri dell'interno e della  difesa,  di
cui alla lettera a); (11) 
    c) la Presidenza del Consiglio dei ministri,  per  i  profili  di
pertinenza dei soggetti pubblici e di quelli di cui  all'articolo  29
del  codice  dell'Amministrazione  digitale   di   cui   al   decreto
legislativo 7 marzo 2005,  n.  82,  di  cui  al  comma  2-bis,  e  il
Ministero dello sviluppo economico, per i soggetti privati di cui  al
medesimo  comma,  svolgono  attivita'  di  ispezione  e  verifica  in
relazione a quanto previsto dal comma 2, lettera b), dal comma 3, dal
presente comma e dal comma 7, lettera b), impartendo, se  necessario,
specifiche prescrizioni; nello svolgimento delle  predette  attivita'
di ispezione e verifica l'accesso, se necessario, a dati  o  metadati
personali e amministrativi e'  effettuato  in  conformita'  a  quanto
previsto dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo  e  del
Consiglio, del 27 aprile 2016, e dal codice in materia di  protezione
dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003,  n.
196; per le reti, i sistemi informativi e i  servizi  informatici  di
cui al comma 2, lettera b), connessi alla funzione di  prevenzione  e
repressione dei reati, alla  tutela  dell'ordine  e  della  sicurezza
pubblica, alla difesa civile e alla difesa e sicurezza militare dello
Stato, le attivita' di ispezione e verifica sono svolte,  nell'ambito
delle risorse umane e finanziarie disponibili a legislazione  vigente
e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, dalle
strutture specializzate in tema di  protezione  di  reti  e  sistemi,
nonche', nei casi in cui siano espressamente previste dalla legge, in
tema di prevenzione e di contrasto  del  crimine  informatico,  delle
amministrazioni da cui dipendono le  Forze  di  polizia  e  le  Forze
armate, che ne comunicano gli esiti alla Presidenza del Consiglio dei
ministri per i profili di competenza. (11) 
  7.  Nell'ambito  dell'approvvigionamento  di  prodotti,   processi,
servizi ICT  e  associate  infrastrutture  destinati  alle  reti,  ai
sistemi informativi e per l'espletamento dei servizi  informatici  di
cui al comma 2, lettera b), il CVCN assume i seguenti compiti: 
    a) contribuisce all'elaborazione delle misure di sicurezza di cui
al comma 3, lettera  b),  per  cio'  che  concerne  l'affidamento  di
forniture di beni, sistemi e servizi ICT; 
    b) ai  fini  della  verifica  delle  condizioni  di  sicurezza  e
dell'assenza di vulnerabilita' note, anche in relazione all'ambito di
impiego, definisce le metodologie di verifica e di test e  svolge  le
attivita' di cui al comma 6, lettera a), dettando, se del caso, anche
prescrizioni di utilizzo al committente;  a  tali  fini  il  CVCN  si
avvale anche di laboratori dallo stesso accreditati  secondo  criteri
stabiliti da un decreto del Presidente del  Consiglio  dei  ministri,
adottato entro dieci mesi dalla data di entrata in vigore della legge
di conversione del presente decreto, su proposta del CIC, impiegando,
per le esigenze delle amministrazioni centrali  dello  Stato,  quelli
eventualmente istituiti, senza nuovi o maggiori oneri a carico  della
finanza pubblica, presso le medesime amministrazioni. Con  lo  stesso
decreto sono altresi' stabiliti i raccordi, ivi compresi i contenuti,
le modalita' e i  termini  delle  comunicazioni,  tra  il  CVCN  e  i
predetti laboratori, nonche' tra il  medesimo  CVCN  e  i  Centri  di
valutazione del Ministero dell'interno e del Ministero della  difesa,
di cui al comma 6,  lettera  a),  anche  la  fine  di  assicurare  il
coordinamento delle rispettive attivita' e perseguire la  convergenza
e la non duplicazione  delle  valutazioni  in  presenza  di  medesimi
condizioni e livelli di rischio; 
    c)  elabora  e  adotta,  previo  conforme  avviso  ((del   Tavolo
interministeriale di cui all'articolo 6 del  decreto  del  Presidente
del Consiglio dei ministri  30  luglio  2020,  n.  131)),  schemi  di
certificazione cibernetica, tenendo conto degli standard  definiti  a
livello internazionale e dell'Unione europea, laddove, per ragioni di
sicurezza nazionale, gli schemi di certificazione esistenti non siano
ritenuti adeguati alle esigenze di tutela del perimetro di  sicurezza
nazionale cibernetica. 
  8. I soggetti di cui agli articoli 12 e 14 del decreto  legislativo
18 maggio 2018, n. 65, e quelli di cui all'articolo 16-ter, comma  2,
del  codice  delle  comunicazioni  elettroniche  di  cui  al  decreto
legislativo  1°  agosto  2003,  n.  259,  inclusi  nel  perimetro  di
sicurezza nazionale cibernetica: 
    a) osservano le misure di  sicurezza  previste,  rispettivamente,
dai predetti decreti legislativi, ove di livello almeno equivalente a
quelle adottate ai sensi  del  comma  3,  lettera  b),  del  presente
articolo; le  eventuali  misure  aggiuntive  necessarie  al  fine  di
assicurare i livelli di sicurezza previsti dal presente decreto  sono
definite dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale; 
    b) assolvono l'obbligo di notifica di cui al comma 3, lettera a),
che costituisce anche adempimento, rispettivamente,  dell'obbligo  di
notifica di cui agli articoli 12 e  14  del  decreto  legislativo  18
maggio  2018,  n.  65,  e  dell'analogo  obbligo  previsto  ai  sensi
dell'articolo 16-ter del codice di  cui  al  decreto  legislativo  1°
agosto 2003, n. 259, e delle correlate disposizioni attuative; a  tal
fine, oltre a quanto previsto dal  comma  3,  lettera  a),  anche  in
relazione alle disposizioni di cui all'articolo 16-ter del codice  di
cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, il CSIRT  italiano
inoltra le notifiche ricevute ai sensi del predetto comma 3,  lettera
a), autorita' nazionale competente NIS) di  cui  all'articolo  7  del
decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65. 
  9. Salvo che il fatto costituisca reato: 
    a) il mancato adempimento degli obblighi di  predisposizione,  di
aggiornamento e di trasmissione dell'elenco delle reti,  dei  sistemi
informativi e dei servizi informatici di cui al comma 2, lettera  b),
e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 200.000 a
euro 1.200.000; 
    b) il mancato adempimento dell'obbligo  di  notifica  di  cui  al
comma 3, lettera  a),  nei  termini  prescritti,  e'  punito  con  la
sanzione amministrativa pecuniaria da euro 250.000 a euro 1.500.000; 
    c) l'inosservanza delle misure di sicurezza di cui  al  comma  3,
lettera b), e' punita con la sanzione  amministrativa  pecuniaria  da
euro 250.000 a euro 1.500.000; 
    d) la mancata comunicazione di cui al comma 6,  lettera  a),  nei
termini  prescritti,  e'  punita  con  la   sanzione   amministrativa
pecuniaria da euro 300.000 a euro 1.800.000; 
    e) l'impiego di  prodotti  e  servizi  sulle  reti,  sui  sistemi
informativi e per l'espletamento dei servizi informatici  di  cui  al
comma 2, lettera b), in violazione delle condizioni o in assenza  del
superamento  dei  test  imposti  dal  CVCN  ovvero  dai   Centri   di
valutazione di cui al comma 6, lettera a), e' punito con la  sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 300.000 a euro 1.800.000; 
    f) la mancata collaborazione per l'effettuazione delle  attivita'
di test di cui al comma 6, lettera a), da parte dei soggetti  di  cui
al  medesimo  comma  6,  lettera  b),  e'  punita  con  la   sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 250.000 a euro 1.500.000; 
    g)  il  mancato  adempimento  delle  prescrizioni  indicate   dal
Ministero dello sviluppo economico o dalla Presidenza  del  Consiglio
dei ministri in esito alle attivita' di ispezione e  verifica  svolte
ai sensi  del  comma  6,  lettera  c),  e'  punito  con  la  sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 250.000 a euro 1.500.000; (11) 
    h) il mancato rispetto delle prescrizioni  di  cui  al  comma  7,
lettera b), e' punito con la sanzione  amministrativa  pecuniaria  da
euro 250.000 a euro 1.500.000. 
  10. L'impiego di prodotti e di  servizi  sulle  reti,  sui  sistemi
informativi e per l'espletamento dei servizi informatici  di  cui  al
comma 2, lettera b), in assenza della comunicazione o del superamento
dei test o in violazione delle condizioni di cui al comma 6,  lettera
a), comporta, oltre alle sanzioni di cui al comma 9,  lettere  d)  ed
e), l'applicazione della  sanzione  amministrativa  accessoria  della
incapacita' ad assumere incarichi  di  direzione,  amministrazione  e
controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di
tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. 
  11.   Chiunque,   allo   scopo   di   ostacolare   o   condizionare
l'espletamento dei procedimenti di cui al comma 2, lettera b),  o  al
comma 6, lettera a), o  delle  attivita'  ispettive  e  di  vigilanza
previste dal comma 6,  lettera  c),  fornisce  informazioni,  dati  o
elementi  di  fatto  non  rispondenti  al  vero,  rilevanti  per   la
predisposizione o l'aggiornamento degli elenchi di cui  al  comma  2,
lettera b), o ai fini delle comunicazioni di cui al comma 6,  lettera
a), o per lo svolgimento delle attivita' ispettive e di vigilanza  di
cui al comma 6), lettera c) od omette di comunicare entro  i  termini
prescritti i predetti dati, informazioni  o  elementi  di  fatto,  e'
punito con la reclusione da uno a tre anni. 
  11-bis. All'articolo 24-bis, comma 3,  del  decreto  legislativo  8
giugno 2001, n. 231, dopo le parole: "di altro ente  pubblico,"  sono
inserite le seguenti: "e dei delitti di cui all'articolo 1, comma 11,
del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,". 
  12. Le autorita' competenti per l'accertamento delle  violazioni  e
per l'irrogazione delle sanzioni amministrative  sono  la  Presidenza
del Consiglio dei ministri, per i soggetti pubblici e per i  soggetti
di cui all'articolo 29 del codice di cui  al  decreto  legislativo  7
marzo 2005, n. 82, di cui  al  comma  2-bis,  e  il  Ministero  dello
sviluppo economico,  per  i  soggetti  privati  di  cui  al  medesimo
comma.(11) 
  13. Ai fini dell'accertamento  e  dell'irrogazione  delle  sanzioni
amministrative di cui  al  comma  9,  si  osservano  le  disposizioni
contenute nel capo I, sezioni I e II, della legge 24  novembre  1981,
n. 689. 
  14. Per i dipendenti dei soggetti pubblici di cui al  comma  2-bis,
la violazione delle disposizioni di cui  al  presente  articolo  puo'
costituire    causa     di     responsabilita'     disciplinare     e
amministrativo-contabile. 
  15. Le autorita' titolari delle attribuzioni  di  cui  al  presente
decreto assicurano gli opportuni raccordi con il  Dipartimento  delle
informazioni  per  la  sicurezza  e  con   l'organo   del   Ministero
dell'interno per  la  sicurezza  e  la  regolarita'  dei  servizi  di
telecomunicazione, quale autorita' di contrasto nell'esercizio  delle
attivita' di cui all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005,
n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n.
155. ((11)) 
  16. La Presidenza del Consiglio dei ministri,  per  lo  svolgimento
delle funzioni di cui al presente decreto puo' avvalersi dell'Agenzia
per l'Italia Digitale (AgID)  sulla  base  di  apposite  convenzioni,
nell'ambito  delle  risorse  finanziarie  e   umane   disponibili   a
legislazione vigente, senza nuovi o maggiori  oneri  per  la  finanza
pubblica. (11) 
  17. Al decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, sono apportate le
seguenti modificazioni: 
    a) all'articolo 4, comma 5, dopo il primo periodo e' aggiunto  il
seguente: 
      «Il Ministero dello sviluppo economico inoltra tale  elenco  al
punto di contatto unico e all'organo del Ministero  dell'interno  per
la sicurezza e la regolarita' dei servizi  di  telecomunicazione,  di
cui all'articolo 7-bis del decreto-legge  27  luglio  2005,  n.  144,
convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  31  luglio  2005,  n.
155.»;(11) 
    b) all'articolo 9, comma 3, le parole «e  il  punto  di  contatto
unico» sono sostituite dalle seguenti: 
      «,  il  punto  di  contatto  unico  e  l'organo  del  Ministero
dell'interno per  la  sicurezza  e  la  regolarita'  dei  servizi  di
telecomunicazione, di cui all'articolo  7-bis  del  decreto-legge  27
luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni,  dalla  legge  31
luglio 2005, n. 155,». 
  18.  Gli  eventuali  adeguamenti  alle  prescrizioni  di  sicurezza
definite ai sensi del presente  articolo,  delle  reti,  dei  sistemi
informativi  e  dei   servizi   informatici   delle   amministrazioni
pubbliche, degli enti e degli operatori  pubblici  di  cui  al  comma
2-bis, sono effettuati  con  le  risorse  finanziarie  disponibili  a
legislazione vigente. 
  19. Per la realizzazione, l'allestimento  e  il  funzionamento  del
CVCN di cui ai commi 6 e 7 e' autorizzata la spesa di euro  3.200.000
per l'anno 2019 e di euro 2.850.000 per ciascuno degli anni dal  2020
al 2023 e di euro 750.000 annui a decorrere dall'anno  2024.  Per  la
realizzazione,  l'allestimento  e  il  funzionamento  del  Centro  di
valutazione del Ministero dell'interno, di cui ai commi  6  e  7,  e'
autorizzata la spesa di euro  200.000  per  l'anno  2019  e  di  euro
1.500.000 per ciascuno degli anni 2020 e 2021. 
  19-bis. Il  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  coordina  la
coerente attuazione  delle  disposizioni  del  presente  decreto  che
disciplinano il perimetro di sicurezza nazionale  cibernetica,  anche
avvalendosi del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che
assicura gli opportuni  raccordi  con  le  autorita'  titolari  delle
attribuzioni di cui al presente decreto e con i soggetti  di  cui  al
comma 1 del presente articolo. Entro sessanta giorni  dalla  data  di
entrata in vigore del regolamento di cui al comma  6,  il  Presidente
del Consiglio dei ministri trasmette alle Camere una relazione  sulle
attivita' svolte. ((11)) 
  19-ter. Nei casi in cui sui decreti del  Presidente  del  Consiglio
dei ministri previsti dal presente articolo  e'  acquisito,  ai  fini
della loro adozione, il parere del  Consiglio  di  Stato,  i  termini
ordinatori stabiliti  dal  presente  articolo  sono  sospesi  per  un
periodo di quarantacinque giorni. 
 
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AGGIORNAMENTO (11) 
  Il D.L. 14 giugno 2021, n. 82, convertito con  modificazioni  dalla
L. 4 agosto 2021, n. 109, ha disposto (con l'art. 16,  comma  5)  che
"Nel decreto-legge perimetro ogni riferimento al  Dipartimento  delle
informazioni per la sicurezza, o  al  DIS,  ovunque  ricorra,  e'  da
intendersi riferito  all'Agenzia  per  la  cybersicurezza  nazionale,
fatta eccezione per le disposizioni dell'articolo 1, commi 2, lettera
b), e 2-ter, del medesimo decreto-legge perimetro, e ogni riferimento
al Nucleo per la sicurezza cibernetica e' da intendersi  riferito  al
Nucleo per la cybersicurezza". 
  Ha inoltre disposto (con l'art. 16, comma 6, lettera  a))  che  nel
presente decreto-legge ogni riferimento al Ministero  dello  sviluppo
economico e alla  Presidenza  del  Consiglio  dei  ministri,  ovunque
ricorra, e' da intendersi riferito all'Agenzia per la  cybersicurezza
nazionale.