stai visualizzando l'atto

REGIO DECRETO 13 dicembre 1863, n. 1577

Col quale è autorizzata l'inscrizione di un primo fondo di tre milioni di lire sul Bilancio dei Lavori pubblici per sussidio alla Società concessionaria delle strade ferrate Calabro-Sicule. (063U1577)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 03/01/1864 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010)
nascondi
  • Articoli
  • 1
Testo in vigore dal: 3-1-1864
al: 15-12-2010
aggiornamenti all'articolo
 
                        VITTORIO EMANUELE II 
 
           PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA' DELLA NAZIONE 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Visto l'art. 3 della legge 25 agosto 1863, n.° 1440; 
 
  Considerato che in pendenza  della  definitiva  liquidazione  delle
opere  e  delle  provviste  eseguite  dal  Governo  per  le  ferrovie
Calabro-Sicule, che si calcolano ascendere a  L.  5,000,000,  occorre
intanto un pagamento  in  numerario  di  tre  milioni  alla  Societa'
concessionaria di quelle ferrovie  in  conto  del  sussidio  di  nove
milioni prestabilito dall'art.  27  della  Convenzione  annessa  alla
precitata legge; 
 
  Sulla proposizione del Ministro delle Finanze; 
 
  Abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue: 
 
                           Articolo unico. 
 
  E' autorizzata l'inscrizione di un primo fondo di  tre  milioni  di
lire nella parte straordinaria del bilancio 1863  del  Ministero  dei
Lavori pubblici con applicazione al nuovo capitolo 175ter -  Sussidio
alla Societa' concessionaria delle strade ferrate Calabro-Sicule. 
 
  Ordiniamo che il presente Decreto, munito del Sigillo dello  Stato,
sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e  dei  decreti  del
Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e  di  farlo
osservare. 
 
    Dato a Torino addi' 13 dicembre 1863. 
 
                          VITTORIO EMANUELE 
 
  Registrato alla Corte dei conti addi' 15 dicembre 1863 
 
    Reg.° 27 Atti del Governo a c. 67. Ayres. 
 
  Luogo del Sigillo. V. il Guardasigilli G. Pisanelli. 
 
                                                        M. Minghetti.