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LEGGE 21 agosto 1862, n. 763

Con cui è autorizzato il Governo a concedere al conte Bastogi la costruzione e l'esercizio delle strade ferrate meridionali, e di una linea da Voghera a Pavia e da Pavia a Brescia per Cremona. (062U0763)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 06/09/1862 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 22/12/2008)
Testo in vigore dal: 6-9-1862
al: 15-12-2009
aggiornamenti all'articolo
 
                        VITTORIO EMANUELE II 
 
           PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA' DELLA NAZIONE 
 
                             RE D'ITALIA 
 
  Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; 
 
  Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: 
 
                           Articolo unico. 
 
  Il Governo e'  autorizzato  a  concedere  al  signor  conte  Pietro
Bastogi, sotto l'osservanza dei patti da  lui  proposti,  e  relativo
capitolato d'oneri, e colle modificazioni di cui nel testo unito alla
presente legge, la costruzione e l'esercizio delle seguenti linee  di
strade ferrate: 
 
    1.° Una linea lungo il litorale adriatico da  Ancona  ad  Otranto
per Termoli,  Foggia,  Barletta,  Bari,  Brindisi  e  Lecce  con  una
diramazione da Bari a Taranto; 
 
    2.° Una linea da Foggia a Napoli per Ascoli, Eboli e Salerno; 
 
    3.° Una linea da Ceprano a Pescara per Sora,  Celano,  Solmona  e
Popoli; 
 
    4.° Una linea da Voghera a Pavia, e finalmente una linea da Pavia
a Brescia per Cremona,  salvi,  per  quest'ultima,  i  diritti  della
Compagnia delle ferrovie lombarde e centrale italiana contenuti nella
legge 8 luglio 1860. 
 
  Ordiniamo che la presente, munita  del  Sigillo  dello  Stato,  sia
inserta nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del  Regno
d'Italia, mandando  a  chiunque  spetti  di  osservarla  e  di  farla
osservare come legge dello Stato. 
 
  Dat. a Torino addi' 21 agosto 1862. 
 
                          VITTORIO EMANUELE 
 
  Luogo del Sigillo. V. Il Guardasigilli R. Conforti. 
 
                                                      Depretis.       
                                                      Quintino Sella.