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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 ottobre 1983, n. 1248

Modificazioni allo statuto dell'Università degli studi di Napoli.

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vigente al 28/03/2024
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Testo in vigore dal:  8-7-1984

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Veduto lo statuto dell'Università di Napoli, approvato con regio decreto 14 ottobre 1926, n. 2090, e successive modificazioni;
Veduto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
Veduto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni;
Vedute le proposte di modifica dello statuto formulate dalle autorità accademiche dell'Università anzidetta;
Riconosciuta la particolare necessità di approvare le nuove modifiche proposte in deroga al termine triennale di cui all'ultimo comma dell'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592, per i motivi esposti nelle deliberazioni degli organi accademici dell'Università di Napoli e convalidati dal Consiglio universitario nazionale nel suo parere;
Sentito il parere del Consiglio universitario nazionale;
Sulla proposta del Ministro della pubblica istruzione;

Decreta:

Lo statuto dell'Università di Napoli, approvato e modificato con i decreti sopraindicati, è ulteriormente modificato come appresso:

Art. 1

Articolo unico

Gli articoli 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259 e 260, relativi alla facoltà di architettura, sono soppressi e sostituiti dai seguenti nuovi articoli:
Art. 253. - La facoltà di architettura promuove e sviluppa gli studi sull'architettura, al fine di assicurare la formazione culturale e professionale degli studenti, il progresso della ricerca teorica ed applicata, la promozione culturale specifica nell'ambito della città e del territorio.
Art. 254. - La facoltà di architettura conferisce la laurea in architettura. Il corso di laurea in architettura è articolato nei seguenti indirizzi:
a) indirizzo in progettazione architettonica;
b) indirizzo tecnologico;
c) indirizzo urbanistico;
d) indirizzo in tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico.
Il corso di studi dura cinque anni e prevede trenta esami di profitto in trenta annualità.
Al termine degli studi la facoltà rilascia il titolo di dottore in architettura.
Art. 255. - I titoli di studio che danno diritto alla ammissione al primo anno della facoltà sono quelli previsti dalle leggi vigenti.
Il consiglio di facoltà determina di volta in volta a quale anno possono essere ammessi gli studenti o i laureati provenienti da altre facoltà universitarie o istituti superiori italiani o stranieri, stabilendo quali degli esami da essi superati siano convalidati ai fini del corso di laurea in architettura.
Art. 256. - Nella facoltà di architettura possono essere attivati i seguenti insegnamenti tutti annuali, qui di seguito distinti in aree disciplinari:
1) Area progettuale architettonica (13 discipline):
composizione architettonica (I annualità);
composizione architettonica (II annualità);
allestimento e museografia;
arredamento e architettura degli interni;
arte dei giardini;
caratteri tipologici dell'architettura;
normative e legislazione per l'edilizia;
progettazione architettonica (I annualità);
progettazione architettonica (II annualità);
scenografia;
teoria dei modelli per la progettazione;
teoria e tecniche della progettazione architettonica;
architettura sociale.
2) Area della progettazione territoriale ed urbanistica (15 discipline):
urbanistica (I annualità);
urbanistica (II annualità);
analisi dei sistemi urbani;
analisi delle strutture urbanistiche e territoriali (I annualità);
analisi delle strutture urbanistiche e territoriali (II annualità);
diritto e legislazione urbanistica;
ecologia applicata;
geologia applicata ed idrogeologia;
gestione urbanistica del territorio;
pianificazione del territorio;
organizzazione del territorio;
progettazione urbanistica (I annualità);
progettazione urbanistica (II annualità);
teoria dell'urbanistica (I annualità);
teoria dell'urbanistica (II annualità).
3) Area storico-critica e del restauro (15 discipline):
storia dell'architettura (I annualità);
storia dell'architettura (II annualità);
storia dell'urbanistica (I annualità);
storia dell'urbanistica (II annualità);
storia dell'architettura contemporanea;
storia dell'arte;
storia della città e del territorio;
storia della critica e della letteratura architettonica;
storia della scienza;
storia della tecnologia;
restauro architettonico;
restauro urbano;
teoria del restauro;
storia dell'architettura (III annualità);
restauro architettonico (II annualità).
4) Area tecnologica (16 discipline):
tecnologia dell'architettura (I annualità);
tecnologia dell'architettura (II annualità);
cultura tecnologica della progettazione;
disegno industriale;
ergonomia;
igiene ambientale;
morfologia dei componenti;
progettazione ambientale;
sperimentazione di sistemi e componenti;
tecnica ed economia della produzione edilizia;
tecnologie dei materiali da costruzione;
tipologia strutturale;
unificazione edilizia e prefabbricazione;
programmazione edilizia;
tecnologie del recupero edilizio;
disegno industriale (II annualità).
5) Area impiantistica (6 discipline):
fisica tecnica ed impianti;
illuminotecnica, acustica e climatizzazione nell'edilizia;
impianti speciali di sicurezza;
impianti tecnici urbani;
ubicazione e distribuzione della produzione della energia;
impianti tecnici nell'edilizia.
6) Area fisico-matematica (12 discipline):
istituzioni di matematica;
istituzioni di matematica (iterato);
calcolo numerico e programmazione;
elaborazione elettronica della progettazione;
elaborazione elettronica dei dati;
fisica;
geometria descrittiva;
istituzioni di statistica;
linguaggio per l'uso dei calcolatori;
matematica applicata;
modelli matematici per la programmazione territoriale;
teoria dei sistemi.
7) Area della scienza e della tecnica delle costruzioni (11 discipline):
statica;
consolidamento ed adattamento degli edifici;
costruzioni in zone sismiche;
dinamica delle costruzioni;
geotecnica e tecnica delle fondazioni;
progettazione di grandi strutture;
scienza delle costruzioni;
tecnica delle costruzioni (I annualità);
tecnica delle costruzioni (II annualità);
complementi di scienza delle costruzioni;
sperimentazioni dei materiali e delle strutture.
8) Area socio-economica (10 discipline):
estimo ed esercizio professionale;
economia urbana e regionale;
antropologia culturale;
demografia;
economia dei trasporti;
fondamenti di economia;
geografia urbana e regionale;
sociologia urbana e rurale.
9) Area della rappresentazione (12 discipline):
disegno e rilievo;
applicazioni di geometria descrittiva;
cartografia tematica;
elementi di fotogrammetria;
interpretazione di immagini e telerilevamenti;
strumenti e metodi per il rilievo architettonico;
strumenti e tecniche di comunicazione visiva;
tecniche della cartografia automatica;
tecniche di rappresentazione dell'architettura;
topografia;
disegno e rilievo (II annualità).
Art. 257. - Le discipline fondamentali e comuni a tutti gli indirizzi sono:
1) composizione architettonica (I annualità);
2) composizione architettonica (II annualità);
3) progettazione architettonica (I annualità);
4) progettazione architettonica (II annualità);
5) urbanistica (I annualità);
6) urbanistica (II annualità);
7) storia dell'architettura (I annualità);
8) storia dell'architettura (II annualità);
9) restauro architettonico;
10) tecnologia dell'architettura (I annualità);
11) tecnologia dell'architettura (II annualità);
12) fisica tecnica ed impianti;
13) istituzioni di matematica;
14) statica;
15) scienza delle costruzioni;
16) estimo ed esercizio professionale;
17) disegno e rilievo;
18) una annualità dell'area 8) socio-economica.
Art. 258. - La scelta dell'indirizzo è obbligatoria per lo studente.
All'interno di ciascuno indirizzo la facoltà indica annualmente uno o più "piani di studio orientati".
Fra i vari piani di studio orientati, attivati per lo stesso indirizzo, la facoltà stabilisce le relative equivalenze. Lo studente è libero, dentro il quadro di tali equivalenze, di scegliere un suo piano di studio.
Il manifesto degli studi, prima dell'inizio dell'anno accademico, e precisamente entro il 30 giugno di ciascun anno, riporta i piani di studio che si vanno ad attivare.
Lo studente, all'interno dell'indirizzo di laurea prescelto, ferma restando l'obbligatorietà dell'inserimento nel proprio piano di studio delle discipline elencate al precedente art. 257, può elaborare un proprio piano di studio autonomo.
I piani di studio sono approvati secondo le procedure delle vigenti norme.
Art. 259. - Sono stabilite le seguenti precedenze di esami relative alle materie fondamentali e comuni a tutti gli indirizzi:

Non si può essere ammessi a sostenere l'esame di: Se non è stato superato l'esame di:
Scienze delle costruzioni Statica
Restauro architettonico Storia dell'architettura (II annualità)
Restauro architettonico Scienza delle costruzioni
Restauro architettonico Progettazione architettonica (I annualità)
Progettazione architettonica (I annualità) Composizione architettonica (II annualità)



Progettazione architettonica (I _

annualita) |Estimo ed esercizio professionale
Progettazione architettonica (I annualità) Storia dell'architettura (II annualità)



Progettazione architettonica (II _

annualita) |Scienza delle costruzioni
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Tecnologia dell'architettura (II _

annualità) |Statica
Urbanistica (I annualita) Storia dell'architettura (II annualità)
Urbanistica (I annualità) Composizione architettonica (II annualità)




Per le materie pluriennali - con la stessa denominazione seguita da indici progressivi - la propedeuticità interna è implicita ed in ciascun anno di corso non può essere sostenuto più di un esame di profitto, relativamente all'anno di iscrizione.
La collocazione negli anni di corso delle discipline comuni agli indirizzi e delle discipline caratterizzanti, saranno indicate anno per anno nel manifesto degli studi.
Art. 260. - L'attività didattica si organizza all'interno dei diversi insegnamenti individuati negli indirizzi e nei piani di studio, in lezioni integrate eventualmente da attività seminariali, da esercitazioni pratiche, conferenze, visite, ecc..
Le forme sperimentali dell'attività didattica, anche nella definizione del contributo differenziato dei docenti e dei ricercatori, in rapporto con le indicazioni della commissione di Ateneo, vanno registrate e specificate all'interno del manifesto d'anno e in relazione agli indirizzi.
Lo studente, inoltre, dovrà essere sottoposto all'accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera fra quelle indicate dalla facoltà nel manifesto annuale degli studi, mediante colloquio e traduzione di testi scientifici, da effettuarsi prima dell'assegnazione della tesi di laurea con docenti di discipline attinenti alla tesi stessa.
Per ogni insegnamento l'esame di profitto consiste in un colloquio sull'esperienza svolta nei corsi, eventualmente integrato da discussioni sulle esercitazioni condotte durante il corso, da prove grafiche o scritte e da relazioni.
L'esame di laurea consiste nella valutazione della esperienza svolta dal candidato nel corso degli studi e nella discussione di una tesi riguardante lo specifico campo disciplinare dell'indirizzo prescelto.
La tesi viene redatta dal candidato sotto la guida di un docente ufficiale o di un collegio di docenti, che funge da relatore e viene scelta alla conclusione del terzo anno.
La tesi consiste o in una ricerca originale progettuale o in una a carattere monografico sui problemi specifici dei diversi indirizzi di studio.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 28 ottobre 1983

PERTINI FALCUCCI

Visto, il Guardasigilli: MARTINAZZOLI

Registrato alla Corte dei conti, addì 11 giugno 1984

Registro n. 34 Istruzione, foglio n. 307