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PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE

RE D'ITALIA

Veduta la deliberazione presa dal Consiglio comunale di Pisogne, nella provincia di Brescia, il dì 11 aprile 1872, intorno alla convenienza di erigere a corpo morale il Legato che il sacerdote Jacopo Mercanti fece per la istituzione di scuole a benefizio del comune con suo testamento del 23 gennaio 1818;

Veduta l'altra deliberazione in cui venne la Deputazione provinciale di Brescia nell'adunanza del 14 agosto 1872, onde fu negata alla Congregazione di Carità di Pisogne la facoltà di accettare l'amministrazione del Legato Mercanti sovraccennato;

Veduti la copia, del testamento dello stesso Mercanti e gli altri atti che sono stati porti a maggiore schiarimento della questione nata fra il Municipio e la Congregazione di Carità del predetto comune di Pisogne;

Considerando che il sacerdote Mercanti nella disposizione sua testamentaria con la quale assegna parte delle sue sostanze alla istruzione pubblica non indica alcuna specie determinata di scuole, e che perciò gli amministratori del suo Legato furono liberi d'istituire prima un insegnamento ginnasiale e poi le scuole tecniche;

Considerando che né l'uno né l'altro di quei due insegnamenti, sebbene gratuiti e dati da privati a benefizio del pubblico, sono per massima costante riputati come opere pie conformi agli intendimenti della legge 3 agosto 1862, e che conseguentemente essi non entrano nell'ordine di quelle scuole speciali ed eccettuative le quali possano esser amministrate dalla Congregazione di Carità;

Considerando d'altra parte che l'art. 82 della legge 20 marzo 1865, n. 2248 vuole che siano sottoposte al Consiglio comunale tutte le istituzioni fatte a pro della generalità degli abitanti del comune o delle frazioni di esso, alle quali istituzioni non siano applicabili le regole degli Istituti di carità e di beneficenza;

Udito il parere del Consiglio di Stato;